| MC | OTTOBRE 2023 ITALIA Qui sopra e in alto: Accademia della vigna, formazione sul campo (aprile 2023). | In basso e a destra: alcuni panorami delle Langhe, territorio collinare nelle province piemontesi di Cuneo e Asti, che nel 2014 - assieme a Roero e Monferrato - è stato riconosciuto dall’Unesco come «Patrimonio dell’umanità». © Cristian Larini per essere nuovamente fuori. Dentro un sistema di legalità o fuori, dentro un contratto che ti dà la possibilità di affittare una casa, oppure no. L’Accademia della vigna vuole aiutare i migranti a non sbattere contro queste frontiere e vuole mostrare a tutti le grandi potenzialità offerte da un processo lavorativo senza irregolarità, prima di tutto la possibilità di intercettare i desideri di consumatori sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e umana dei prodotti. Per capire si deve vedere e ascoltare Per capire si devono vedere questi uomini africani curvi sulle nostre vigne, intenti a zappare, con la schiena che si piega e le braccia forti che lavorano. Le uve più pregiate d’Italia, forse del mondo, sono curate da esseri umani partiti da luoghi lontani che noi consideriamo nemici, persone alle quali chiediamo di fare lavori che noi, per mille ragioni, non vogliamo più fare. Questi uomini, durante i colloqui di lavoro, non fanno che rispondere «sì», e tu vorresti dire loro che non devono sempre usare quella parola per qualsiasi domanda, che non va bene, che si deve imparare a dire anche «no» nella vita se vuoi sopravvivere, se non vuoi diventare uno schiavo, se vuoi essere un uomo libero. L’unico sistema che può integrare decentemente le persone migranti è il lavoro legale, fare in modo che le forze anarchiche del mercato siano regolate e mitigate. L’integrazione passa attraverso la fatica e il sacrificio: © Max Candela - Pixabay © Piero Battisti © Piero Battisti 20
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