feste e si fa benvolere da tutti. La foto con i due cavoli è rivelatrice della sua simpatia contagiosa. Crescendo, mentre i suoi due compagni mettono su famiglia, Giacomino, che nella casa serve come «boy» (domestico) con salario, seguendo una profonda ispirazione interiore, comincia invece a esprimere il desiderio di mettersi al servizio del Signore e della missione come sacerdote. Così nel 1917, quando monsignor Filippo Perlo inizia il primo nucleo di seminario, lui è tra i primi a esservi accolto. Tra il 1920 e il 1927 fa i suoi studi filosofici e teologici nel seminario sant’Agostino a Nyeri e viene ordinato sacerdote con Tommaso Kemango, il primo sacerdote kikuyu, il 5 febbraio 1927 (foto qui a destra). Dal 1927 al 1950, don Giacomino serve come sacerdote diocesano nelle missioni di Gaichanjiru, Kianyaga e Ngandu nel vicariato di Nyeri. Intanto matura in lui il desiderio di diventare missionario. Il 6 aprile 1950 scrive a padre Domenico Fiorina, superiore generale dei Missionari della Consolata: «Da quando ero giovane sacerdote sentivo la vocazione di farmi religioso, cioè sacerdote della Consolata...». Ottenuto il consenso, padre Giacomino Camisassa Díma Irma (così si firma nella lettera), il 18 giugno 1950 inizia il noviziato alla Certosa di Pesio (Cuneo), che lascia presto per il troppo freddo, e il 19 giugno 1951, a AGOSTO-SETTEMBRE 2023 | MC | 67 Marzuk | Giacomino | schiavitù | primi sacerdoti Roma, emette i primi voti come missionario. Tornato in Kenya, per quasi trent’anni lavora nelle missioni della diocesi di Nyeri, fino a quando l’8 agosto 1979 il Signore lo chiama alla festa dei servi fedeli. Marzuk, il beniamino, ora conosce davvero l’Amore più totale. Gigi Anataloni ©AfMC / Filippo Perlo - lastra n. 50 ©AfMC - lastra n. 2567
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