Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2023

La multinazionale mineraria Rio Tinto ha una lunga storia di conflitti ambientali e sociali. Uno degli ultimi riguarda la valle del Jadar in Serbia, dove, insieme al governo, ma senza consultare le popolazioni locali, vuole estrarre litio per la «transizione energetica». Alti profitti (e debiti ecologici e sociali) Così inizia il curriculum di quella che è oggi un gigante minerario presente in almeno trentasei paesi, e con un fattudi DANIELA DEL BENE SERBIA IL LITIO DELLA SERBIA Un rio rosso sangue AGOSTO-SETTEMBRE 2023 | MC | 27 Qui: il Rio Tinto, fiume che scorre per 100 km in Andalusia, Spagna, è famoso per il suo colore rosso intenso a causa dell’alta concentrazione di sali di ferro e solfati nell’acqua. vincia di Huelva, al grido di «Abajo los humos» (abbasso i fumi), incontrando l’esercito che uccise, si stima, 200 persone. Per quel massacro l’impresa non riconobbe mai nessun tipo di responsabilità e continuò a operare, esportare materiali e fare profitti in Spagna, anche durante la dittatura franchista, fino al 1954, quando ritirò i suoi investimenti e li rivolse altrove, in particolare nell’attuale Zambia, in Canada e Australia. Qual è il filo che unisce un villaggio spagnolo dell’Andalusia latifondista di fine Ottocento, una caverna nello Juukan Gorge dell’Australia occidentale e il fiume Jadar in Serbia? La multinazionale mineraria anglo australiana Rio Tinto. Una delle più grandi al mondo, con 150 anni di storia, tutti tristemente macchiati da conflitti e ripetute violazioni di diritti umani e ambientali. Rio Tinto rosso sangue La storia dell’impresa iniziò a Londra nel 1873. Già pochi anni dopo, in Andalusia, Spagna, dove l’azienda estraeva la pirite da cui si ricavava il rame con un processo chimico che avvolgeva la zona di fumi tossici, fu coinvolta in una strage. Il 4 febbraio 1888, infatti, dodicimila lavoratori manifestarono con le loro famiglie nella piazza del municipio di Rio Tinto, pro- José Mari D. Barba_flickr.com

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