Missioni Consolata - Maggio 2023

Transizione energetica, crisi climatica, green new deal e nuovi patti per il clima. Ne abbiamo sentite tante di possibili «soluzioni» e «politiche rivoluzionarie» da parte di governi e imprese per affrontare i problemi ambientali. Una di queste è l’idrogeno, considerato una fonte energetica pulita e abbondante. Soprattutto se si tratta di idrogeno «verde», prodotto a partire da fonti rinnovabili. Ma è proprio così? L’opposizione indigena Nel momento in cui scriviamo, dall’altra parte dell’Oceano, presso il villaggio Prospérité, nella zona nord ovest della Una centrale elettrica a idrogeno nel cuore della foresta pluviale guianese. In nome della transizione energetica si rischia di devastare l’ambiente e uccidere l’identità originaria dei popoli indigeni. progetto, o almeno la loro perplessità sulla sua sostenibilità, ma le autorità lo hanno approvato ugualmente, e persino adoperato metodi repressivi per eseguire la deforestazione. Un pezzo di Unione europea La Guyana francese è un dipartimento d’oltremare della Francia, situato sulla costa settentrionale del Sud America. di DANIELA DEL BENE GUYANA FRANCESE L’ECOCOLONIALISMO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA Idrogeno in Amazzonia MAGGIO 2023 | MC | 51 Qui: Roland Sjabere, lo yapoto di Prospérité, insieme a Jean-Luc Mélenchon, leader del partito francese La France insoumise, intervistati da «France Tv» presso il villaggio di Prospérité sulla lotta contro la Ceog l’11/01/23. “ Distruggere la foresta significa affermare l’oppressione della cultura occidentale su quelle indigene. Guyana francese, quasi al confine con il Suriname, si stanno preparando azioni di protesta per fermare la distruzione di una vasta area di foresta pluviale destinata alla più grande centrale solare a idrogeno del mondo, la Centrale électrique de l’Ouest Guyanais (Ceog). La popolazione indigena locale e molte organizzazioni della società civile hanno espresso a più riprese la loro opposizione al © Village Prospérité ATOPO WePe

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