MAGGIO 2023 | MC | o 37 PAROLA DI RE o Il ministero del Turismo ha già adocchiato la zona che oggi, dopo essere stata frequentata da giovani in fuga da Agadir, è meta ambita di surfisti. Nei progetti delle autorità ci sono complessi alberghieri per 300mila turisti all’anno e, lungo la strada che congiunge Taghazout con Agadir, cartelloni pubblicitari di imprese di costruzioni invitano ad accaparrarsi lotti e case che sorgeranno su aree già fornite di corrente elettrica e impianti idraulici (in Marocco, prima delle case si predispongono i servizi). «La bellezza di Taghazout e della sua spiaggia forse verrà preservata, ma l’atmosfera rilassante e un po’ hippy che si respira scomparirà», lamenta Hassane, che fa parte di un gruppo ambientalista locale che si batte contro la costruzione selvaggia sulla costa. Ma Hassane è isolato: la maggior parte dei commercianti e degli albergatori della cittadina accoglie a braccia aperte lo sviluppo turistico. Taghazout è un po’ l’esempio di come stia cambiando il Marocco: in ogni città, da qui a Ouarzazate, da Marrakech a Tangeri, immense superfici di terreno aspettano di essere trasformate in nuovi quartieri residenziali. Lo sviluppo da oggi al 2035 Il rinnovamento del parco immobiliare è uno dei punti del programma del Nuovo modello di sviluppo che intende riformare l’economia sulla base di una crescita atta a migliorare le condizioni di vita di una popolazione di 38 milioni di persone che, secondo le Nazioni unite, ha raggiunto un Indice di sviluppo umano (Hdi) di medio livello. Le nuove abitazioni garantiranno non solo migliori condizioni di vita, ma anche un utilizzo più oculato dell’energia e delle fonti naturali, in particolare dell’acqua, elemento sempre più prezioso, soprattutto nei paesi dove l’incremento demografico si accompagna a una concentrazione urbana sempre più problematica. Sanità, scuola e assistenza sociale sono i tre grandi temi oggi rincorsi da un paese che, entro il 2035, vorrebbe raggiungere l’ambizioso obiettivo di avere l’economia più avanzata del continente africano. Per questo punta al raddoppio del Pil in una dozzina d’anni con una crescita annua del 5-6% e al rafforzamento dell’istruzione scientifica al fine di orientare l’80% della forza lavoro verso il comparto della transizione energetica. Nel febbraio 2020 è stata lanciata la campagna Generazione verde 2020-’30 che ha come linee guida la creazione di un ceto medio agricolo migliorando le condizioni economiche di circa tre milioni di contadini e delle loro famiglie. Al tempo stesso, si A destra: questa mappa non include il Sahara occidentale nel territorio ufficiale del Marocco, come invece fanno molte altre. | Qui sopra: la bella piazzetta di el-Hauta a Chefchaouen, nota come «la città azzurra» per la colorazione delle sue case. | A sinistra: vista dall’alto di Chefchaouen.
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