Missioni Consolata - Maggio 2023

36 Agadir. Appena esco dalla fusoliera dell’aereo della Royal Air Maroc, mi sorprendo nel sentirmi investito da una fresca brezza. «Il Grande Atlante ci protegge dalla calura proveniente dal deserto», mi spiega Kadhem, uno dei tanti venditori di souvenir che affollano il lungomare cittadino: «Appena ti dirigi nell’entroterra le temperature aumentano improvvisamente e allora sì, assaporerai la vera estate marocchina». Mi godo la frescura serale all’ombra della collina su cui è scritto in arabo Allah, e-Watan, el-Malik (Dio, nazione, re), una triade che mi accompagnerà durante tutto il viaggio. Posta sulla costa sud occidentale del Marocco, Agadir non è una bella città: i turisti vi giungono per la sua spiaggia e gli alberghi di lusso, ma oltre a questo offre ben poco. Rappresenta comunque un buon inizio per assaporare lo spirito del Paese. Nuovi quartieri continuano a espandere la città VIAGGIO NEL PAESE MAGHREBINO DIO, NAZIONE, RE Nonostante i progressi e la presenza di un islam relativamente moderato, il Marocco rimane un paese con gravi problemi sociali e strutturali. Tra cui un’agricoltura molto arretrata, un elevato tasso di disoccupazione giovanile e una dinamica politica limitata. Tutte le decisioni essenziali rimangono nelle mani di una sola persona, re Mohammed VI. ossier verso l’interno e i cantieri sorgono come funghi. L’amministrazione locale cerca di offrire nuove occasioni di intrattenimento, ma spesso questa volontà si scontra con una burocrazia bigotta e sclerotica. Me ne accorgo andando a visitare quella che viene spacciata come la medina (termine che indica la parte antica di una città araba, con vicoli e mura, ndr), ma che in realtà non è altro che una sorta di centro commerciale composto da una serie di negozi e ristorantini, costruito nel 1992 imitando regole architettoniche e costruzioni antiche. Fare fotografie, mi dicono, è vietato e, nonostante abbia un’autorizzazione del ministero della Cultura, vengo informato che occorre un ulteriore consenso da parte dell’ufficio del governatore locale. Molto più bella e tradizionale è invece Taghazout, un villaggio a una ventina di chilometri a nord di Agadir, le cui case bianche si abbarbicano su una collina che fronteggia una bella spiaggetta. DI PIERGIORGIO PESCALI

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