Donne resilienti L’idea di realizzare questa raccolta è nata all’interno delle «Donne di parola», un gruppo di scrittura attivo dal 1997 nella periferia nord di Torino, coordinato da Claudia Manselli. «All’epoca il Centrodonna della VI Circoscrizione, nel quartiere popolare Barriera di Milano, propose un corso di avvicinamento alla scrittura pensato per le donne, cui si chiedeva il coraggio di mettersi in gioco, di cercare la propria voce, vincendo insicurezze e tabù», ricorda Claudia. «Ci s’incontrava e si scriveva una volta alla settimana, dalle cinque alle sette. Molte donne erano sorprese dalle loro capacità, sperimentate prima solo nella costrizione dei temi scolastici. Leggere ad alta voce un proprio testo risultava sconcertante anche quando apparivano doti inaspettate. Alcune cercavano di schermirsi, quasi sempre svalutandosi». Da quella prima esperienza è scaturito il desiderio di continuare l’avventura, grazie anche alla disponibilità di Claudia che a un certo punto ha scelto di offrire i suoi insegnamenti a titolo gratuito, «perché i rapporti tra noi fossero liberi da secondi fini». Per oltre vent’anni le Donne di parola hanno perseverato nella loro ricerca di una scrittura personale, capace di rompere il silenzio dettato dalle convenzioni e dalle convenienze sociali, rivendicando il diritto, la libertà e la gioia di esprimersi. La musa ispiratrice del gruppo - formato oggi da casalinghe, impiegate, docenti, assistenti sociali, pensionate, ecc. - è stata da sempre Professioni per le donne di Virginia Woolf, in cui la scrittrice inglese uccide simbolicamente l’angelo del focolare colpevole di inibire la creatività femminile. Con l’arrivo della pandemia la potenza della parola, fino a quel momento impiegata per ripensare le proprie esistenze e le proprie identità creando condivisione e scambi culturali, si è trasformata anche in uno strumento di resilienza e di rivincita contro l’isolamento. «Durante il lockdown, quand’eravamo rinchiusi in casa, impossibilitati a portare avanti le nostre attività e a incontrare le persone care, ero piuttosto abbattuta, perciò ho accolto con piacere l’invito di un’amica, “veterana” del gruppo, a cimentarmi anch’io negli esercizi di scrittura che Claudia proponeva ogni settimana e su cui ci confrontavamo in videoconferenza», racconta Stefania Garini. «Ero abituata a scrivere per lavoro ma non mi ero mai dedicata alla scrittura creativa, ed ero convinta di non avere fantasia; grazie a questa esperienza ho scoperto di possedere qualità che ignoravo. Sono grata alle Donne di parola che mi hanno accolta tra loro e mi hanno insegnato tanto. Nei due anni più gravi della pandemia, l’esperienza nel gruppo è stata per me una sorta di prevenzione dal disagio psichico, che MAGGIO 2023 | MC | 21 Qui: Centrodonna della cascina Marchesa (Torino), evento in vista dell’8 marzo. | A sinistra: copertina di «La storia siamo noi», Donne di parola, Fernandel 2023, pp. 288, € 15. “ Nei due anni di pandemia, l’esperienza è stata per me una prevenzione al disagio psichico. donne | storia | vita vissuta | narrativa © Massimo Maiorino
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=