dai marciapiedi dove, soprattutto le ragazze, finiscono vittime di violenze. Il centro Telema è un palazzetto bianco con il tetto in legno, in mezzo all’erba incolta e ai detriti di nuove costruzioni. A qualsiasi ora del giorno e della notte, con un flusso continuo capace di arrivare anche a 125 persone al giorno, le suore accolgono e ricoverano nelle stanzette di nemmeno cinque metri quadrati «les gens de la rue», la gente di strada. Le vanno a raccogliere ogni sera insieme ad alcuni volontari laici sui marciapiedi perennemente affollati e impregnati di fumo della capitale congolese. Sono principalmente persone con malattie mentali, affette da depressione, autolesionismo, ritardi cognitivi, alcolismo, epilessia, disturbi oppositivi, e per questo accusate di essere possedutei e quindi emarginate dalle loro stesse famiglie. Le suore offrono loro accoglienza, igiene, cure mediche e psicologiche e insegnano a cucire, cucinare e curare l’orto: «Così tornano a vivere». (Vatican News) OCEANIA/ISOLE FIGI IMPARARE DAGLI INDIGENI Davanti a un’assemblea composta di persone dei diversi arcipelaghi e nazioni dell’Oceania, si è aperta, domenica 5 febbraio, con una messa celebrata nella cattedrale del Sacro Cuore di Suva, capitale delle Isole Figi, l’Assemblea della federazione delle quattro Conferenze episcopali cattoliche dell’Oceania (Fcbco), che comprende le Conferenze episcopali di Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone e la Conferenza del Pacifico. L’evento aveva come tema «Salvare l’oceano per salvare la madre terra» ed è durato fino alla sera di venerdì 10 febbraio. L’assemblea, tra le sue finalità aveva quella di «promuovere i contributi al bene comune, valorizzando la ricchezza culturale dell’Oceania». Nel suo intervento di apertura, il cardinale Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha esortato a «imparare dai nostri fratelli e sorelle indigeni, i Maori, gli aborigeni australiani, i papuani e gli austronesiani, come si sono presi cura del creato attraverso i secoli. Il loro timore reverenziale per la misteriosa grandezza della creazione e la gratitudine per la fecondità della terra hanno permesso loro di condividere i frutti della terra senza depredare oceani e fiumi, montagne e foreste». (Fides) ECUADOR GIOVANI ALZATEVI La città di Puyo nell’Amazzonia ecuadoriana, fra il 10 e il 12 febbraio, ha ospitato il Festival della gioventù amazzonica. I giovani provenienti dai cinque vicariati amazzonici dell’Ecuador: Sucumbíos, Aguarico, Napo, Puyo e Méndez, si sono incontrati alla luce dello slogan «Giovani, alzatevi e, con Maria, evangelizzate l’Amazzonia», hanno vissuto un momento festivo e comunitario di incontro con Cristo per mezzo della formazione, la condivisione fraterna, la preghiera e la celebrazione dell’eucaristia. (Imc) Brasile: Yanomami Il 16 febbraio, festa del beato Giuseppe Allamano, i Missionari della Consolata che lavorano nel continente americano hanno diffuso un messaggio di solidarietà con il popolo yanomami rinnovando il loro impegno per la vita dei popoli indigeni dell’Amazzonia che si trovano ad affrontare gravi minacce alla loro sopravvivenza. «Negli ultimi anni la combinazione di incentivi sistematici per l'estrazione mineraria e la negligenza nell’ambito dell’assistenza sanitaria, hanno finito per minacciare la vita fisica e culturale del popolo yanomami. Questi fattori hanno generato, tra gli altri mali, una crescente violenza contro le comunità, la distruzione dell'ambiente, la contaminazione dei fiumi, l'aumento della malaria, della malnutrizione, della verminosi e delle malattie respiratorie. Siamo indignati per questa tragedia che è stata inflitta a un popolo che conosciamo da molto tempo, pieno di vitalità, bellezza e ricchezza spirituale, senso di festa e condivisione. Come fratelli e sorelle degli Yanomami, ribadiamo gli appelli della Chiesa in Amazzonia, del Consiglio indigenista missionario (Cimi), delle organizzazioni indigene e dei loro alleati, affinché le autorità governative competenti affrontino il problema alla radice con misure volte allo smantellamento dell’attività mineraria illegale, all'immediata espulsione dei garimpeiros dale terre indigene, alla protezione permanente del territorio, nonché all'indagine e alla punizione rigorosa dei responsabili dei crimini commessi contro il popolo yanomami. In spirito di comunione, esprimiamo anche il nostro sostegno e la nostra solidarietà alla Diocesi di Roraima e a quei Missionari della Consolata che da 75 anni accompagnano le popolazioni indigene del Roraima. La missione svolta con rispetto, dialogo e testimonianza profetica contribuisce alla difesa delle comunità, dei loro territori e delle loro culture, e alla cura integrale della Casa comune. (Imc) APRILE 2023 | MC | 9 Congo RD: suor Angela confeziona bambole da vendere per sostenere il Centro Telema. Brasile: arte yanomami. Rappresentazione degli sciamani che sorreggono il cielo.
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