“ Santiago è una delle città sante del cristianesimo. a Clavijo (nella Spagna settentrionale) la cui storicità è ancora in discussione tra gli accademici. Secondo la tradizione, in quello scontro tra le truppe di Ramiro I e quelle soverchianti dell’emiro Abd al-Rahmãn II, l’apparizione di san Tiago avrebbe portato alla vittoria delle truppe cristiane su quelle musulmane. In breve tempo, Santiago venne elevata a sede arcivescovile. Lì fu costruita la magnifica cattedrale che ancora possiamo ammirare e divenne una delle città sante del cristianesimo come Gerusalemme e Roma. A partire dall’XI secolo, con lo sviluppo del pellegrinaggio a Compostela promosso soprattutto dai monaci cluniacensi, si vennero a creare nuovi sentieri. Nel XII secolo, Aymeric Picaud, un prete che fece il pellegrinaggio fino a Santiago, svelò il Codex Calixtinus, un volume diviso in cinque libri la cui ultima parte era una vera e propria guida per il pellegrino con i quattro itinerari «ufficiali»: la via Tolosana, quella Podense, la Lemovicense e la Turonense4. I quattro cammini si congiungevano a Puente la Reina per proseguire verso Santiago e poi a Padrón lungo quello che verrà chiamato il Cammino francese. L’arrivo alla cattedrale Una volta giunti nella cattedrale di Santiago, i pellegrini ripetevano gesti che ancora oggi rimangono fissati nei rituali dei viaggiatori: entrando dal portico della Gloria appoggiano la mano sui solchi impressi nella colonna dell’Albero di Jesse per ricevere la benedizione di San Giacomo, abbracciano il suo busto posto nell’altare maggiore per salutare il compagno di cammino, rendono omaggio al sepolcro dove sono contenute le spoglie dell’apostolo assieme a quelle di Teodoro e Atanasio. Risale al XIII secolo la nascita di un altro rito: il «botafumeiro», cioè l’uso di un incensiere che oscilla in modo spettacolare lungo la navata centrale. Il fumo prodotto dall’incenso è simbolo delle preghiere dei penitenti che si innalzano al cielo. Invece, secondo una spiegazione più prosaica, il profumo d’incenso sprigionato dal botafumeiro sarebbe servito a mitigare la puzza proveniente da pellegrini non propriamente puliti. Il Cammino continuava fino a Padrón perché, come diceva un detto medievale, Quien va a Santiago e non a Padrón, o faz romería o non («Chi va a Santiago e non a Padrón, o fa il pellegrinaggio o non lo fa»). Al Cammino tradizionale si aggiunsero in seguito le tappe di Finisterre e di Muxia. Nella prima, è uso bruciare un capo di vestiario e farsi un bagno nelle gelide acque dell’oceano come simbolo di rinascita. Nella seconda, sorge il santuario della Virxe da Barca che ricorda la leggenda dell’apparizione della Vergine Maria su una barca di pietra che esortava San Giacomo a proseguire la sua missione in terra ispanica. Decadenza e rinascita Il pellegrinaggio a Compostela non era però un fatto legato alla sola spiritualità: un editto del re Ordoño il Grande (873-924) garantiva l’affrancamento dal proprio feudatario a chi dimostrava di aver compiuto il Cammino soggiornando almeno 40 giorni a Santiago. Nel XV secolo sarebbe nato l’Hospital de los Reyes Catolicos, oggi albergo di lusso, la cui funzione originaria era quella di ospitare gratuitamente i pellegrini offrendo loro cure sanitarie in caso di malanni. In seguito, a causa della peste nera e delle guerre, nel basso medioevo il pellegrinaggio ebbe un declino che si accentuò nel XVI secolo con la Riforma protestante, la quale proibiva ogni devozione verso i santi. A fine Settecento, poi, la Rivoluzione francese diede un ulteriore colpo al culto compostelliano, già minato dal fatto che, a causa del trasferimento del sepolcro di San Giacomo a Ourense compiuto da Don Juan de Sanclemente nel XVI secolo per proteggerlo dalle incursioni dei pirati inglesi, non | MC | MARZO 2023 64 SPAGNA
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