Missioni Consolata - Marzo 2023

intraprendere un viaggio di centinaia, se non migliaia, di chilometri tra le incognite di un mondo irto di pericoli. Alla fine del suo avventuroso viaggio, Peregrino Tuc si riscoprirà un uomo nuovo: saggio e rispettato, marito e padre di famiglia. Questo è il senso ultimo del pellegrinaggio: l’uomo che concluderà il suo percorso non sarà mai più lo stesso uomo che lo ha iniziato. Giacomo (Tiago) e la Spagna romana Il mondo cristiano è percorso da fasci di sentieri che si intrecciano, si sovrappongono e si diramano e che, come capillari sanguigni, alimentano il corpo della fede. Tra questi percorsi uno dei più noti è sicuramente il Cammino di Santiago. Anzi, i Cammini di Santiago. Infatti, anche in questo caso, non è possibile parlare di un unico sentiero in termini di pellegrinaggio: il solo elemento comune è la meta finale, il locus sanctus che, nel caso di Santiago, è dedicato all’apostolo san Giacomo (Tiago, appunto), fratello di Giovanni, figlio di Zebedeo. Ambizioso e di temperamento non proprio pacato, l’apostolo è descritto dal Codex Calixtinus come «santo di mirabile forza, benedetto nel suo modo di vivere, stupefacente per le sue virtù, di grande ingegno, di brillante eloquenza». Il Vangelo di Marco (10, 35-40) ricorda che sia lui che il fratello Giovanni chiesero al Maestro di sedere nella sua gloria alla sua destra e alla sua sinistra. La tradizione sul santo vuole che Giacomo, dopo la Pentecoste, iniziò a predicare arrivando fino a Saragozza, in Spagna. Qui, demoralizzato per lo scarso entusiasmo con cui le genti accoglievano la Parola del Signore, si raccolse in preghiera fino a che, il 2 gennaio del 40 d.C., dall’alto di una colonna romana fatta di quarzo gli apparve la Madonna la quale, esortandolo nel continuare la sua opera evangelizzatrice, gli chiese di costruire lì un luogo di culto, oggi conosciuto come la Chiesa di Nuestra Señora del Pilar (Nostra Signora della colonna). Giacomo, rinfrancato dall’incontro miracoloso, si imbarcò a Valencia - tra il 42 e il 44 d.C. - per tornare in Giudea (l’attuale Palestina) dove, contravvenendo all’editto di Erode Agrippa I che proibiva ogni predicazione cristiana, trovò la morte per decapitazione divenendo il primo apostolo martire, come attestato anche dagli Atti degli Apostoli (12, 1-2). Secondo la leggenda, due discepoli di Giacomo, Teodosio e Atanasio, riuscirono a trasportare il corpo e la testa di Giacomo a Iria Flavia (oggi Padrón, in Galizia), città della provincia imperiale romana Hispania Terraconensis dove ancora oggi si trova il pedrón, la bitta alla quale ormeggiò la nave dei transfughi. Per fuggire alla persecuzione del pretore locale, Teodosio e Atanasio nascosero i resti di Giacomo a una trentina di chilometri dalla costa. Qui le reliquie furono oggetto di devozione e pellegrinaggio fino al IV secolo, quando la caduta dell’Impero romano, l’invasione dei Visigoti e gli sconvolgimenti sociali e politici che ne seguirono, fecero perdere traccia e testimonianza della tomba. Di essa rimase solo un flebile ricordo tramandato oralmente. La Spagna sotto gli arabi La conquista araba della Spagna dell’VIII secolo portò, soprat- | MC | MARZO 2023 62 SPAGNA Sopra: la conchiglia che è anche il «Campo di stelle», simbolo del Cammino di Santiago, a Finisterre. | Qui: pellegrini sulla via di Santiago. | A destra, sopra: il santuario della Virxen da la Barca, a Muxia; secondo la tradizione qui la Madonna sarebbe apparsa a san Giacomo. | A destra, centro: la chiesa di Santa Maria la Real, nel villaggio di O Cebreiro immersa nella nebbia mattutina; parroco di O Cebreiro fu Elias Valina, una delle personalità che riportò in vita il Cammino francese di Santiago.

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