La geografia del mondo religioso, cattolico in particolare, è attraversata da una ragnatela di sentieri che uniscono luoghi significativi dal punto di vista devozionale. Nei culti asiatici, caratterizzati dal ciclo delle rinascite, questi itinerari sono circolari, non hanno inizio né fine e possono essere percorsi all’infinito. Nelle fedi monoteiste, invece, sono linee che si dirigono verso singoli punti, simboli di un cammino di fede personale che ha come obiettivo l’incontro con Dio. Essere pellegrini Chi percorre queste strade sono i pellegrini. Nell’antica Roma, peregrinus era lo straniero, colui che non aveva cittadinanza romana. In seguito, il termine passò a identificare chi arrivava a Roma compiendo un viaggio religioso. Spesso si trattava di povera gente, senza arte né È uno dei cammini più conosciuti al mondo. Nel 2019, è stato percorso da 350mila pellegrini. In queste pagine, il racconto della sua nascita, tra fede e storia. parte, ignorante e poco avvezza alle convenzioni sociali. Nel suo romanzo Il Signore degli anelli, Tolkien forgia il personaggio ideale del pellegrino: Peregrino Tuc, o Pipino. Stolto, poco perspicace (tanto da rischiare più volte di far naufragare la missione affidata a lui e alla «compagnia dell’anello»), è sempre di buon umore e pronto a sorseggiare un buon boccale di birra. L’ingenuità di Peregrino sarà l’ingrediente essenziale per superare le avversità che demoralizzano il gruppo dei protagonisti, proprio come l’ingenuità, sorretta dalla fede, era necessaria al pellegrino medievale per testo e foto di PIERGIORGIO PESCALI SPAGNA IL CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA Un passo dopo l’altro Sotto: un cippo con l’effigie di san Giacomo a Finisterre, sino al XV secolo considerato come l’ultimo lembo di terra prima delle Indie occidentali; pur non essendo una tappa ufficiale dei vari Cammini di Santiago, molti pellegrini giungono fin qui per bruciare un loro capo di vestiario, simbolo di rinascita spirituale.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=