contro un ordinamento che si ritiene ingiusto, ma anche chi sceglie un’opzione garantita dalla legge. Inoltre, per quanto sia costretta a snodarsi tra molte restrizioni, prende corpo la realtà nuova del servizio civile. La lega obiettori Poco più di un mese dopo l’approvazione della legge, obiettori e movimenti fondano la Lega obiettori di coscienza (Loc), che si prefigge due obiettivi: quello di modificare la legge, e quello di trasmettere al nuovo servizio civile l’esperienza antimilitarista della lotta precedente. Fin dall’inizio è evidente il legame con il Partito radicale, che, con lo sciopero della fame di Marco Pannella e Alberto Gardin, aveva «imposto» al parlamento il riconoscimento dell’obiezione di coscienza: la Loc, infatti, costituisce la propria sede nelle stanze del quartier generale del partito in Largo Torre Argentina. Il primo anno è difficile. Il ministero della Difesa non si premura di attivare il servizio civile, mentre la commissione nominata dal governo interpreta la legge 772 nella forma più restrittiva: anche alcuni obiettori che erano stati in carcere vedono le loro domande respinte. Nei primi due mesi di gennaio e febbraio, sono 9 su 29 gli obiettori non riconosciuti. Inizialmente, un ritardo di qualche ora nella presentazione della domanda può comportare svariati mesi di carcere. L’ostracismo del ministero della Difesa culmina alla fine del 1973 con una circolare che intende arruolare tutti gli obiettori riconosciuti alla Scuola dei vigili del fuoco di Passo Corese (Rieti). Il rifiuto compatto della Loc e degli obiettori lo costringe tuttavia a fare macchina indietro. Fallito il colpo di mano, il ministero muta strategia, alternando concessioni, ad esempio sui ritardi delle domande, a un boicottaggio meno manifesto, fatto di dilazioni nell’evadere le richieste o di rifiuti al sostegno economico per i corsi di formazione. Il suo disinteresse alla realizzazione di un servizio civile nazionale lo porta a delegarne l’attuazione interamente alla Loc, che però non è organizzata per un simile sforzo. In questa fase difficile, ma anche creativa, di autogestione, viene in soccorso, per quanto possibile, il Mir (Movimento internazionale della riconciliazione), guidato da Hedi Vaccaro e poi da Domenico Sereno Regis: essendo tra i primi enti a firmare una convenzione con il ministero, destina gli obiettori alle sedi locali della Loc, perché siano impiegati nell’organizzazione burocratica dello stesso servizio civile. Mutazioni e sfederazioni Le prime esperienze partono nel 1974. Tre corsi di formazione cominciano alla Comunità Capodarco di Fermo, alla Casa dell’ospitalità di Ivrea e all’Ospedale psichiatrico di Trieste, quello diretto da Franco Basaglia. In seguito gli obiettori sono smistati negli enti che firmano la convenzione: sono impiegati soprattutto in ambito sociale, ad esempio nelle comunità di tossicodipendenti del Gruppo Abele o in quelle per minori dell’Istituto don Calabria, o, ancora, in comuni sper- | MC | MARZO 2023 52 ITALIA Qui: pagina di apertura di «Azione nonviolenta» di dicembre 1972. | Sotto: articolo de «La Stampa» del 24 aprile 1975 sul caso dell’obiettore Ezio Rossato, condannato dal Tribunale militare di Torino a 16 mesi di reclusione. | Articolo di «Famiglia cristiana» del marzo 1979 dedicato all’autoriduzione dell’obiettore Alessandro Gozzo contro la maggiore durata del servizio civile rispetto a quello militare prevista dalla legge 772. duti, come Castelmagno (Cn). Particolarmente significativo, anche per la sua rilevanza politica, è il servizio civile avviato all’Ital Uil, a Vicenza. Date le molte anime che compongono la Loc, si innescano al suo interno conflitti che diventano man mano difficili da comporre. In particolare, chi fa riferimento al Partito radicale ritiene il servizio civile un accessorio rispetto al vero fine dell’organizzazione che deve rimanere l’antimilitarismo. Al contrario, per molti enti e per i nuovi obiettori che non hanno alle spalle le precedenti battaglie, la Loc dovrebbe mantenere l’identità antimilitarista subordinata all’azione «sindacale», sia muovendosi tra gli spazi garantiti dalla legge, sia mobilitandosi per un cambiamento. Vedendo la propria linea diventare sempre più minoritaria con la crescita degli obiettori, il Partito radicale opta nel 1978 per la «sfederazione» dalla Loc e orienta la propria battaglia in due direzioni: i referendum per l’abolizione di codici e tribunali militari (la Corte costituzionale ne consentirà solo uno, quello sulla composizione dei tribunali militari che sarà sufficiente per una riforma della giustizia militare) e la creazione della Lega socialista per il disarmo, poi confluita nella Lega per il disarmo unilaterale. Nei mesi precedenti sono avvenuti altri due fatti rilevanti per la storia del servizio civile: il ministero ha emesso, dopo cinque anni, le norme attuative del servizio civile, e la Caritas, nata © Archivio Centro Studi Sereno Regis
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