Niamey. Arriviamo in un quartiere ai limiti della città, dove si trovano grandi case con ampi cortili e terreni non edificati pieni di immondizia e sacchetti di plastica. Entriamo in una di queste abitazioni, dove ci accolgono due giovani donne. Siamo nella sede di Amansi, micro impresa produttrice di formaggio. Le due donne, velate con hijab, ci ricevono con un largo sorriso. La responsabile prende la parola: «Mi chiamo Ami Bickou. Sono nata nel 1990 a Tanout, dove il deserto incontra la savana, nel Niger profondo. La mia è una famiglia di veterinari, per questo motivo conosco gli animali e il latte. Dopo gli studi in diritto e marketing, iniziare a lavorare era complicato. Per questo motivo ho scelto di fare l’imprenditrice e mi sono interessata al settore caseario, nel quale avevo già qualche competenza e alcuni contatti. Ho iniziato nel 2020 e oggi siamo in tre: io, la mia assistente, Aicha, qui presente, e un collaboratore». Ci raccontano che producono tre tipi di formaggio, dei quali uno fresco, un formaggio peul (etnia di allevatori, ndr) e un altro tradizionale, chiamato «chuku», molto consumato nella zona. La produzione la fanno in una piccola costruzione con il tetto di lamiera, in un angolo del cortile, nella quale ci sono tutte le attrezzature di Amansi. Arriva un uomo con un bidone di latte sulla bicicletta e lo passa ad Aicha che lo filtra accuratamente. Poi le due donne iniziano per noi una lavorazione. Fanno bollire il latte, ne misurano temperatura e densità. Intanto Ami ci descrive il processo: «Acquistiamo il latte fresco da gruppi peul oppure da una fattoria moderna non lontano da qui. La prima operazione è filtrarlo e verificarlo con un latto-densimetro per controllarne la qualità». Sul volume lavorato precisa: «Attualmente trasformiamo 1.400 litri a settimana. Abbiamo molte prenotazioni, ma non possiamo produrre grandi | MC | MARZO 2023 o 44 AMI E AICHA: DALLA TRADIZIONE AI SUPERMERCATI LAVIA DEL FORMAGGIO Ami viene da una famiglia di veterinari. Ha studiato diritto emarketing, ma decide di fondare la propria impresa. Sceglie il settore caseario e ha in programma una forte espansione. ossier quantità perché non abbiamo spazio in ambienti idonei alla conservazione. Quindi talvolta, facciamo la lavorazione due volte al giorno. Inoltre, durante la stagione calda, ci sono problemi di elettricità, per cui vorremmo mettere dei pannelli solari per alimentare alcuni frigoriferi». DI MARCO BELLO
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