Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2023

di altre religioni della città e provo un’immensa gioia per il fatto che molte confessioni hanno aderito. Leggendo la Bibbia diffondiamo un messaggio di amore, pace, perdono e armonia, come insegna Gesù». (Asia News) INDONESIA MISSIONE POPOLARE Una speciale missione popolare è in corso nella diocesi di Tanjung Selor, nella provincia indonesiana del Kalimantan settentrionale, territorio indonesiano sull’isola del Borneo. L’iniziativa, denominata «Missione annuale di solidarietà» intende raggiungere i battezzati ma anche e soprattutto i non cristiani che abitano il vasto territorio della diocesi. Il simbolo della missione è la «Croce della solidarietà» portata - a volte anche con marce a piedi nelle foreste, oppure su imbarcazioni - da un luogo all’altro (villaggi, stazioni missionarie, parrocchie), in un pellegrinaggio spirituale che durerà 12 mesi e toccherà 42 località. Quando la croce giunge in un luogo, le comunità locali organizzano momenti di preghiera, testimonianze, incontri, processioni. Altre attività riguardano l’ambito dell’assistenza sanitaria (grazie al coinvolgimento di operatori e medici qualificati) e quello dell’assistenza umanitaria a beneficio di comunità indigenti, anche grazie ad accordi stretti con funzionari dell’amministrazione locale. Non mancano incontri liturgici e celebrativi come una solenne eucaristia celebrata nelle chiese parrocchiali per chiudere ufficialmente la speciale «missione popolare» in quel luogo. (Fides) PAPUA NUOVA GUINEA IL VANGELO IN CANOA Nella diocesi di Wewak, città costiera nel Nord della Papua Nuova Guinea, la Parola di Dio viaggia soprattutto in canoa. Sacerdoti, missionari, suore, catechisti hanno bisogno di imbarcazioni e di navigare sul fiume Sepik o sul mare, per raggiungere la popolazione indigena, per lo più povera e dispersa in aree remote o isole. Portano i sacramenti, il dono del Vangelo e una presenza che è sempre prossimità, includendo anche aiuti materiali e gesti di carità. Con le canoe dotate di motori offerti dalle Pontificie opere missionarie, missionari e catechisti possono arrivare più facilmente a visitare le popolazioni che abitano lungo le rive dei fiumi e torrenti, nella diffusa rete fluviale che solca il territorio. «La gioia di questi fedeli nel ricevere l’eucarestia con frequenza, o di celebrare la processione mariana sul fiume è impagabile», dice mons. Jozef Roszynski, vescovo di Wewak. «La nostra missione qui - dice - è soprattutto uno “stare con”. È vero, portiamo avanti programmi pastorali di formazione per laici e catechisti, ci prendiamo cura dei bambini, siamo attivi in opere di carità e nel campo dell’istruzione. Ma vediamo che l’aspetto cruciale della missione è la gioia di condividere il Vangelo. È la gioia di stare con le persone dei villaggi lontani, persone semplici che si commuovono nella preghiera e nel ricevere l’eucarestia». (Fides) R MC * * Congo Rdc: Pigmei Padre Flavio Pante, missionario della Consolata, lavora da 20 anni a Bayenga, nel distretto orientale dell’Alto-Uélé della Repubblica democratica del Congo (Rdc). In quel territorio, i Pigmei della locale etnia mbuti sono circa 1.500, sparsi in 36 accampamenti. Padre Flavio spiega che l’invasione dei cercatori d’oro, dei tagliatori di legname e del consumismo dei Bantu stanno distruggendo la cultura dei Pigmei. La grande sfida è l’interazione paritaria che porti vantaggi ai Pigmei: cure per la salute, scuola, nutrizione, agricoltura, lavoro, protezione. I missionari della Consolata promuovono la scuola per i bambini pigmei sensibilizzando i genitori e sostenendo le famiglie per le spese che essa comporta. È una scuola che segue le stagioni di questo popolo che periodicamente si inoltra nella foresta per dedicarsi alla caccia. Attenta è anche l’opera di formazione della donna soprattutto nel campo della salute e della prevenzione: si parte dalla lotta alla malnutrizione causata da difficili situazioni familiari o dalle numerose infezioni intestinali per il consumo di acqua o cibi contaminati. Abbondano poi le malattie polmonari, le parassitosi e l’Aids. Altre minacce sono il consumo di alcol e lo sfinimento nei trasporti pesanti. «Un frutteto anche per i Pigmei» è una delle azioni portate avanti da padre Flavio. «Gli alberi da frutto tropicali - banane, ananas - sono generosi. Ogni domenica distribuiamo le piantine ricavate dai getti. Vanno a ruba presso Bantu e Pigmei!». Per la coltivazione dei campi e degli orti bisogna fare i conti con la difficoltà culturale dei Pigmei: da raccoglitori e cacciatori, non sono pronti a seminare, innaffiare e pensare di avere cibo solo dopo settimane o mesi. È importante incoraggiare il lavoro in comune - tipico delle battute di caccia - e mettere a disposizione terreni. «Forniamo sementi, attrezzi, tecniche e consigli con animatori sul campo. Insistiamo sulle coltivazioni di facile rendimento come campi di banane, di manioca, di mais, che non richiedono grandi cure». (Il Manifesto) Bayenga (Congo Rd): famiglia di Pigmei nella foresta. * 9 gennaio-febbraio 2023 MC

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