Noi e Voi scenza su tanti problemi in genere ignorati dalla stampa e altre fonti «ufficiali». Penso che in tutti voi sia presente un impegno personale veramente bellissimo. Ciò premesso - e avendo io ormai raggiunto un’età ragguardevole - vorrei citare un argomento fondamentale che è sostanzialmente assente dalla pubblicistica sull’Africa: non solo quella vostra, ma anche di tutte le altre Onlus e Ong, dalla stampa e dai dibattiti di ogni genere. Il tema è l’esplosione demografica, in tutto il continente. I motivi sono i più svariati, e non devo certo elencarli a voi: tradizioni locali, timore di urtare presunti precetti religiosi per i cristiani e per gli islamici, paura di attirare critiche di stampo ideologico/politico, e così via. Ma questo silenzio è veramente assordante. Riflettiamo un attimo, senza preconcetti o paraocchi. Mentre da noi si assiste ad un triste e inarrestabile calo delle nascite, in Africa la popolazione - in soli ottant’anni - si è moltiplicata per cinque o sei volte! E continua così, come se ci trovassimo di fronte a risorse illimitate. In questa situazione si incrementano azioni meritorie e doverose per curare, sfamare, costruire, come fate voi e gli infiniti gruppi di provenienza «occidentale». Ma nel contempo - oltre alle fughe disperate verso l’Europa - dilagano le guerre locali, il terrorismo e le bande armate, la rapina e la svendita dei beni ambientali, l’ignoranza e la corruzione, la disoccupazione e l’assistenzialismo di intere popolazioni. I meritevoli sforzi delle Ong cadono come gocce solitarie nell’oceano. Le belle fotografie di torme di bambini sorridenti rallegrano lo spirito, ma quale sarà il loro futuro tra qualche anno? Di fronte a queste realtà numeriche è fisicamente impossibile che una crescita realistica dell’economia locale riesca a farvi fronte, ed allora ciascuno cerca una via d’uscita personale, persino di tipo criminale. Questi sono ragionamenti puramente matematici, non collegati ad alcuna ideologia. Perché ne scrivo a voi? Perché su questi temi cala il silenzio, o al massimo compare qualche vaghissimo accenno. Meglio fare finta di nulla. Paura di toccare un tema scottante? Sensazione di impotenza? Rischio di essere fraintesi? La regolazione delle nascite dovrebbe diventare invece il tema n.1, se vogliamo immaginare un possibile futuro per questi disgraziati fratelli! Sarà un’impresa immane che richiederà l’azione concorde di organizzazioni di ogni tipo, origine e dimensione: ma qualcuno, anche una realtà minore, deve lanciare la prima pietra e cercare di far rumore, sperimentando metodi efficaci e dedicando una parte delle proprie (e scarse!) risorse a questo aspetto vitale. Ho cercato di sintetizzare al massimo quanto penso. Vi invio i saluti più cari e gli auguri per il successo delle vostre attività. Cordialmente. Giorgio Berutti 12/09/2022 Caro signor Giorgio, grazie della lettera e della lunga amicizia e supporto. Il tema che ci sottopone è di grande attualità, anche se probabilmente non concordiamo nell’analisi delle cause e dei rimedi. Non è questa rubrica il luogo per affrontare questo tema così vasto, ma accettiamo la sua provocazione e le prometto che ci torneremo. Intanto mi permetto solo di dire che non è con la regolazione delle nascite che si risolve questo problema, ma anzitutto con un cambio di mentalità e con una maggiore giustizia ambientale ed economica. Fino a quando il 10% della popolazione mondiale produce il 48% delle emissioni di carbonio (indice chiaro del livello di consumo delle risorse del nostro pianeta), un’altro 40% ne produce il 40%, e il restante 50% solo il 12%, (3,6% prodotto dall’Africa) non si aiuteranno certo i più poveri a migliorare la qualità della loro vita, e a convincerli che il loro futuro non sarà assicurato soltanto dal numero di figli. 6 novembre 2022 MC tanti progetti agricoli nel paese. Non è nemmeno chiaro se la diga di Assuan (in Egitto, ndr) sia ancora operativa o se sia troppo piena di sabbia. Quel che è certo è che toglie l’acqua del Nilo all’Egitto che supera i 100 milioni di abitanti e sarà una catastrofe, peraltro ben meritata dal loro regime militare. Mentre il Sudan, poco popolato e subito dopo l’Etiopia nel corso del Nilo non dovrebbe avere dei grandi problemi. Non mi è nemmeno chiaro se l’Egitto ha accesso a pozzi di petrolio nel Mediterraneo. Ma certo che la nostra politica estera dovrà occuparsi seriamente di questo imminente problema. Sarei anche curioso di sapere come la vedono gli Israeliani, che hanno un ottimo rapporto con l’Etiopia, da cui hanno trasferito parecchia popolazione, perchè Israele ha bisogno di gente in qualche modo collegabile con l’ebraismo. Insomma si direbbe che i cinesi sono meglio informati e più attivi degli europei. Claudio Bellavita 24/08/2022 I problemi elencati sono tutti di grande interesse, anche se in Italia li si guarda da lontano e con una certa indifferenza, perché apparentemente non ci toccano. ESPLOSIONE DEMOGRAFICA IN AFRICA Gentile direttore, vi seguo da molti anni e cerco anche di sostenervi con qualche offerta liberale. Ho veramente una grande ammirazione per le vostre idealità, per quanto avete fatto e continuate a fare, per l’impegno a trasmettere ai vostri sostenitori notizie sui progetti realizzati e preziose informazioni su tanti paesi del Terzo Mondo (si dice ancora così?). Credo che la vostra rivista costituisca un prezioso canale di cono-
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