Missioni Consolata - Novembre 2022

pendo il paese. Ed è a Buenos Aires che inizia una storia che il fotografo seguirà per quindici anni dando vita al progetto «Destino final». Un progetto che definirà il «meno professionale della mia carriera», perché quando si segue una realtà per così tanto tempo diventa parte della propria vita. Partendo dalla sua passione per la storia che lo ha portato ad approfondire i temi delle dittature e degli stermini di massa, presto si accorge che quelle realtà studiate sui libri di scuola, in Argentina sono ferite ancora sanguinanti. maginava le vite passate fra quelle pietre e monumenti. Si domanda: possono i luoghi conservare i ricordi e le pietre qualcosa di ciò che è stato? È così che il fotografo si chiede dove siano finiti gli aerei utilizzati per i famigerati «voli della morte», pratica di sterminio di massa attuata fra il 1976 e il 1983, durante la Guerra sporca. La questione legata ai voli della morte è particolarmente spinosa, e ha risonanza non solo in Argentina ma anche a livello internazionale, anche perché resta ancora sospesa da un punto di vista giudiziario. Si sono cercate le vittime, i sopravvissuti, ma non gli aerei. Eppure essi sono stati gli strumenti di quel processo terribile e doloroso. Giancarlo immagina che trovare gli aerei possa voler dire trovare anche le persone coinvolte in quel massacro sistematico. Sente, però, di aver bisogno di aiuto perché, pur sapendo geA MC Voli della morte | Dittatura | Fotogiornalismo novembre 2022 MC 53 Vivere in Argentina, infatti, significa fare i conti con la realtà passata ma ancora bruciante della dittatura. E quando inizia a documentarsi, la visione del film «Garage Olimpo» di Marco Bechis, lo segna profondamente. Parla con i testimoni, incontra i sopravvissuti, sente che c’è una storia da raccontare. Ma come farlo tramite la fotografia quando di quella storia rimangono solo ricordi e racconti? La fotografia di reportage, infatti, ha bisogno di situazioni vive che accadono davanti all’obiettivo. LA STORIA NEGLI OGGETTI Forse per via delle sue origini - è romano, innamorato della sua città e della storia che in essa si incontra -, comprende che l’unico modo di fotografare il passato è attraverso gli oggetti. Si ricorda di quando, da bambino, suo padre lo portava all’aeroporto da un amico pilota e, insieme, sorvolavano la città. Im- In senso orario da qui sopra: novembre 2007, una madre di Plaza del Mayo. | La Paz, Bolivia, 2006. Donna indigena durante il primo mandato di Evo Morales. Il presidente indigeno ha promosso una campagna per dare documenti d’identità alle donne dell’altopiano: la prima forma di acquisizione di diritti per loro. | Miriam Lewin, giornalista e scrittrice argentina, sopravvissuta durante la dittatura ai centri di detenzione illegale dell’Esma. | Un medico legale esamina i resti recuperati da una fossa comune, Buenos Aires, 2010. *

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