Missioni Consolata - Novembre 2022

Due giorni dopo il rientro dall’ospedale J. è sparita. H., interpellato, non ne so nulla, diceva. Non c’era preoccupazione in lui. Sale, negli operatori del centro, la rabbia. È rabbia di impotenza. È rabbia per aver perso una ragazza minorenne avendo la sensazione che colui che dice di essere suo fratello non lo sia, e l’abbia venduta. Parte una denuncia che non porterà a nulla. J. è in un buco nero. H., pressato dalle richieste, dopo qualche giorno scompare anche lui. W. è eritrea e ha 22 anni. Nel suo paese era un soldato. Durante l’addestramento ha dovuto subire un’iniezione «per non rimanere incinta». Da allora non le viene la mestruazione. Questo tipo di pratica viene applicata per evitare di perdere soldati per colpa delle gravidanze, sia che si tratti di una donna che ha avuto un rapporto consensuale sia che si parli di una violenza sessuale. Cose che succedono. A causa delle esperienze vissute in addestramento (W. non è mai stata in guerra) ha dei problemi di vista e di udito. Dice di sentire qualcosa che le martella dentro la testa. Le visite hanno escluso problematiche reali. Traumi, dicono. U. V., C., H., U., J. sono chi della Nigeria, chi del Camerun e hanno tra i 21 e i 29 anni. Sono tutte mamme e mogli. Sono arrivate con i loro mariti e i loro bambini. Nella grande casa che è il loro centro di accoglienza sono state fin da subito trattate come invasori. Il paese nel quale vivono non ha mai accettato queste sei famiglie, in tutto dodici adulti e undici bambini, di età compresa tra i due mesi e i tre anni. Un giorno due uomini, italiani, hanno fatto irruzione nella casa spaventando i bambini, insultando le donne e aggredendo uno dei ragazzi. U. ha bloccato la porta e ha chiamato i carabinieri. Poi ha sporto denuncia, insieme agli altri. Gli aggressori si sono difesi sostenendo di essere stati trascinati in casa dagli ospiti. Video girati sul posto dimostrano la loro colpevolezza. V. è italiana e ha 30 anni. Da due anni e mezzo lavora come operatrice in diversi centri di accoglienza per richiedenti asilo. V. non è straniera, non in Italia, non nel senso stretto del termine. Ma per il tipo di lavoro che fa si ritrova a interiorizzare storie ed esperienze di donne straniere. A subire espressioni razziste per la parte presa in questa invasione. Eppure, V. pensa che non ci siano parti da prendere. Che non ci sia un noi e un loro. V. sono io. Io sono tutte le donne che hanno creduto di poter meritare una vita diversa. Sono chi sa di valere quanto e come un uomo, e per questo non vuole vivere sottomessa. Sono tutte le donne che sanno di avere diritto all’istruzione. Alla felicità. Alla salute. A un equilibrio mentale. Sono quelle donne che sanno di non essere prostitute e di poter combattere per fermare il traffico di esseri umani. Sono chi vuole poter decidere quando e come avere un bambino. Sono chi ha partorito bambini morti o malati perché ha dovuto affrontare la gravidanza in viaggio. Sono le donne che hanno dovuto abortire e quelle che hanno voluto abortire, perché era l’unica scelta che era rimasta nelle loro mani. Perché quando il corpo è oggetto e viene usato, e non è rispettato, alle donne rimane solo l’aborto. Sono le donne che non hanno potuto abortire perché era troppo tardi. Sono le donne che hanno messo al mondo figli indesiderati, e li hanno amati. Sono tutte le donne che trovano la forza di denunciare le aggressioni che hanno subito. Sono coloro che sono sfruttate. Che sono state vendute. Che sono sparite. Che sono morte. Sono le donne oggi bloccate nei centri di detenzione in Libia. Sono le donne traumatizzate; traumatizzate e segnate, e quelle che dai traumi hanno trovato la forza di reagire. Sono le donne che conoscono i propri diritti e combattono per vederli rispettati. Io sono tutte le centinaia di donne che ho incontrato, sfiorato, conosciuto in questi anni. Sono le donne che non ho incontrato, che non incontrerò e che continueranno a prendere parte a questo fisiologico flusso mondiale di affermazione della dignità femminile. Valeria Rubino Racconti di donne MC novembre 2022 39

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