CENTRAFRICA MC A Un imam, un pastore e un vescovo in campo per la pace RELIGIONI CONTRO LA GUERRA Nella capitale, Bangui, tre leader religiosi stringono un patto. Creano una piattaforma per la pace. Sono l’arcivescovo cattolico, Diedonné Nzapalainga, il pastore capo Nicolas Guerekoyame-Gbangou e il presidente degli imam Omar Kobine Layama. Tre uomini, tre appartenenze religiose, un unico obiettivo: non fare precipitare il paese in un bagno di sangue. «Chiarimmo fin da subito che non ci di MARCO BELLO La crisi nel paese inizia a fine 2012. Subito viene propagandata come guerra di religione. Ma i responsabili dellemaggiori confessioni non ci stanno. E la visita di papa Francesco sarà determinante. Incontro con il cardinale Dieudonné Nzapalainga. trovavamo assieme per discutere di dogmi o delle nostre divisioni. Il paese era in pericolo, volevamo unire le nostre competenze e intelligenze per salvare delle vite umane». Ci dice mons. Nzapalainga, già intervistato varie volte da MC (cfr. MC maggio 2021), che incontriamo durante una visita in Italia nel mese di maggio. Il cardinale sta presentando la sua autobiografia, fresca di stampa: «La mia lotta per la La Repubblica Centrafricana è un paese ricco (di diamanti, oro, altri minerali e legname), abitato da gente povera o molto povera che non ha accesso ai servizi primari. Situato nel cuore del continente, non ha sbocchi sul mare, e poche strade, mal messe, lo collegano al Golfo di Guinea, attraverso il Camerun. Il Centrafrica, come viene anche chiamato, ha vissuto anni di guerra intensa, solo recentemente trasformatasi in una «pace precaria». GLI INIZI DELLA CRISI È il dicembre 2012 quando gruppi armati dei paesi confinanti, Sudan e Ciad, attaccano città e villaggi del Nord. Si dicono di fede islamica e si fanno chiamare Seleka. © Marco Bello 24 agosto-settembre 2022 MC
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=