80 amico luglio 2022 MC CONCLUSIONE L’animatore propone una dinamica di condivisione a gruppetti di 3 o 4 ragazzi nei quali ciascuno dice che cosa l’ha colpito di più, se ha dubbi o domande su quanto ascoltato nelle testimonianze, con quale esperienza si è identificato di più, ecc. Favorisce poi la condivisione in plenaria della sintesi dei gruppetti in modo creativo (ad esempio con un canto, un piccolo sketch, una danza, ecc). Successivamente lascia ai giovani un tempo personale e alcune domande per interiorizzare e fare propri gli spunti condivisi (con una musica di sottofondo, tempo di preghiera personale): - Ti sei mai fermato a guardare la tua vita come se la vedessi da fuori? - Prenditi del tempo e guarda la tua vita: ciò che ti circonda, la tua famiglia, gli amici, ciò che fai e che sei. Ti senti felice? - Per che cosa desideri spendere la tua vita? Da quali spunti ti sei sentito più provocato? - Quali sono i tuoi sogni? C’è spazio anche per gli altri nei tuoi sogni, nei tuoi orizzonti? L’animatore invita i partecipanti a conservare le domande per riprenderle più avanti, nei prossimi giorni e pregarci su. Invita i giovani anche a parlarne con qualcuno, a scegliere un accompagnatore personale che cammini al loro fianco. L’incontro può terminare con il canto: «Chiamati per nome» dei Gen Verde. Elena Salvagnin L’animatore presenta la storia di Zuri, giovane insegnante peruviana tramite il video «Vocazione: fare ciò che ti rende felice». 5. CONSACRAZIONE «Se partiamo dalla convinzione che lo Spirito continua a suscitare vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, possiamo “gettare di nuovo le reti” nel nome del Signore, con piena fiducia. Possiamo - e dobbiamo - avere il coraggio di dire ad ogni giovane di interrogarsi sulla possibilità di seguire questa strada» (CV 274). C’è un’altra chiamata speciale, oltre al matrimonio e alla vita professionale. È la consacrazione nella castità alla vita religiosa, o al sacerdozio, a favore della missione. La si può vivere con tanti colori e sfumature, l’importante è mettersi in ascolto con la certezza che sempre il Signore vuole per noi una vita bella, felice e piena. L’animatore presenta l’esperienza di Sonia, giovane messicana missionaria consacrata: «Come posso essere felice?». del lavoro come adempimento di una funzione e come qualcosa che fornisce un significato. Permette ai giovani adulti di soddisfare le loro necessità pratiche, nonché - cosa ancora più importante - di cercare il senso e la realizzazione dei loro sogni e delle loro visioni. Anche se il lavoro potrebbe non aiutarli a realizzare i loro sogni, è importante per i giovani-adulti coltivare una visione, imparare a lavorare in un modo veramente personale e soddisfacente per la loro vita, e continuare a discernere la chiamata di Dio» (CV 268). «Quando uno scopre che Dio lo chiama a qualcosa, che è fatto per questo - può essere l’infermieristica, la falegnameria, la comunicazione, l’ingegneria, l’insegnamento, l’arte o qualsiasi altro lavoro - allora sarà capace di far sbocciare le sue migliori capacità di sacrificio, generosità e dedizione. Sapere che non si fanno le cose tanto per farle, ma con un significato, come risposta a una chiamata che risuona nel più profondo del proprio essere per dare qualcosa agli altri, fa sì che queste attività offrano al proprio cuore un’esperienza speciale di pienezza» (CV 273). Amico mondo Photo by Max Vertsanov on Unsplash
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