Noi e Voi non si sono limitati al compito, anche se impegnativo e lodevole, di pietosi restauratori o rianimatori di un colosso in rovina o di benemeriti conservatori di un passato; ma, restaurata e resa funzionale, hanno dato alla Certosa di Santa Maria nuovo impulso di vita, realizzando e continuando a realizzare una serie di attività in ordine alle finalità della loro specifica missione» (don Giorgis, La Certosa in Valle Pesio, 1952). È bello pensare che schiere di missionari qui si siano formate e da qui siano partite per i quattro continenti. Dal 1934 al 1945, la Certosa fu casa di vacanza estiva per i giovani aspiranti missionari e missionari reduci dalle missioni e sede del seminario durante la guerra 1940-45. Dal 1945 al 1982 accolse il noviziato. Dal 1982 vi è una comunità missionaria che ha aperto la Certosa all’ospitalità per vacanze, incontri di studio e spiritualità e animazione missionaria, a sacerdoti, famiglie, gruppi parrocchiali e comunità di giovani e di anziani di varia provenienza. Dal 1996 ha preso la connotazione finale e precisa di «casa di spiritualità missionaria». Casa di spiritualità missionaria La comunità della Certosa di Pesio (composta attualmente da sei missionari: i padri Daniele Giolitti, Beppe Cravero, Ermanno Savarino, Francesco Discepoli e Lino Tagliani, e fratel Gaetano Borgo) vuole continuare a essere un segno di presenza spirituale e di impegno nell’evangelizzazione. Per una missione in Europa fatta di testimonianza e profezia, pensiamo che oggi più che mai abbiamo bisogno di coltivare una spiritualità autentica, costituita sia da una ricerca costante di Dio nella preghiera e nella vita, sia dal desiderio e dal coraggio di scegliere uno stile di vita che ci permetta di vivere il Vangelo nella contemporaneità. Nella prospettiva di coltivare e vivere una spiritualità missionaria, siamo convinti che la Certosa sia un luogo molto adatto e che possa offrire molto al servizio di noi missionari, dei laici, dei giovani e delle famiglie. Come già detto, il luogo è unico e questo fa la differenza: paesaggi di boschi e alpeggi, l’abbraccio delle montagne tutt’intorno rendono la Certosa un luogo incantevole e particolarmente adatto all’immersione nello Spirito, a cammini di direzione spirituale e accompagnamento vocazionale. La Certosa offre la possibilità di essere una «casa di scuola della Parola»: come missionari proponiamo cammini mensili di Lectio Divina, meditazioni, ritiri e annualmente turni di esercizi spirituali e settimane bibliche. 6 giugno 2022 MC CERTOSA DI PESIO, UN LUOGO UNICO Un po’ di storia certosina «Da quasi un millennio la Certosa di Pesio sta assisa a capo della valle omonima, fasciata da mistica atmosfera di austera serenità, di bellezza e di poesia, cullata dal murmure perenne del Pesio, quasi ritmo di preghiera sussurrata in sordina». Così don Giovanni Terreno, parroco di San Bartolomeo sino al 2007, definiva la Certosa di Pesio, ora casa di spiritualità missionaria dei Missionari della Consolata. Fondata nel 1173 dai monaci certosini provenienti da Grenoble (Francia), la Certosa di Pesio è uno dei monumenti storici più insigni del Piemonte: fu per secoli un importante centro di vita religiosa, culturale e civile. Infatti, la comunità della Certosa sviluppò al suo esterno la piantagione di abeti, la coltura della vite, l’allevamento delle api e del bestiame. Sorse anche una vera scuola di intarsio che, insieme a studi scientifici e alla composizione/rilegatura di manuali e libri, furono messi al servizio della cultura, tramandataci fino ai giorni nostri. Con alterne vicende di crescita e di difficoltà, la comunità monastica perseverò fino alla Rivoluzione francese (1800), quando Napoleone soppresse gli ordini monastici. L’adattamento a stabilimento idroterapico, nella seconda metà del XIX sec., ridonò al luogo un effimero periodo di notorietà in Italia e all’estero, fino all’inizio della Prima guerra mondiale (1914), periodo in cui la Certosa fu destinata a un temporaneo decadimento. I Missionari della Consolata in Certosa Nel 1934, giunsero i Missionari della Consolata che ridiedero vita alla Certosa, nella sua missione specifica di centro di irradiazione della luce di Cristo nel mondo: «I Missionari della Consolata però
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