Qui: da sinistra: p. Mario Barbero (in visita), fratel Alberto Donizetti, p. Antonio Barbero, p. Francesco Giuliani, fratel Angelo Bruno e p. Richard Larose, p. Giuseppe Ronco in piedi (Doruma, 1974). TRA GUERRE E DITTATURE, 50 ANNI DI STRADA Partire dalle minoranze Primi anni ‘70, periodo di grande fermento. La Consolata cerca un’esperienza di missione molto vicina alla gente, nella quale coinvolgere i giovani missionari. In un contesto di periferia, magari di foresta. Un’occasione si profila all’orizzonte. L’Istituto Missioni Consolata (Imc) ha visto nell’andare in Congo, all’epoca Zaire, una presenza missionaria nuova. Prima di allora avevamo un’esperienza di missione in foresta solo in America Latina, ma non in Africa. In Tanzania e Kenya lavoravamo in territori semi aridi e di savana. La domanda di base, pensando a un nuovo contesto ambientale e umano, era: quali sono le sfide che possono nascere? I pilastri su cui volevamo costruire la missione in Congo erano i seguenti tre. Aprire l’Istituto a un’esperienza nuova, molto coinvolgente e vicina alla gente. Dal dopoguerra si notava che le missioni diventavano sempre più grandi ed estese. Le strutture - dispensari, scuole, cappelle, chiese - erano cresciute, ma mancava l’accompagnamento delle persone. di STEFANO CAMERLENGO ossier 36 giugno 2022 © AfMC
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