(Celam), prefetto della Congregazione per gli Istituti religiosi e gli Istituti secolari, presidente del Pontificio consiglio per i laici. Anche i vescovi latinoamericani riuniti nel Celam hanno espresso in una nota la loro gioia sottolineando che: «Il suo contributo alla pratica pastorale e al magistero della Chiesa latinoamericana e caraibica è stato evidente nelle Conferenze generali dell’episcopato latinoamericano a Medellín (1968), Puebla (1979) e Santo Domingo (1992). La sua guida e la sua partecipazione attiva a Medellín hanno contribuito a forgiare le strade dell’opzione preferenziale per i poveri» e della peculiare ricezione del Concilio in America Latina. (Sir) SUDAFRICA PREMIO NIWANO Padre Michael Lapsley, leader religioso e attivista sociale, è il vincitore del 39º Premio Niwano per la Pace. Padre Michael Lapsley è nato il 2 giugno 1949 in Nuova Zelanda. Ordinato prete anglicano nel 1973, ha iniziato la sua missione in Sudafrica negli anni più duri dell’apartheid. Da subito è diventato una delle voci più forti in difesa degli studenti neri sudafricani. Nel 1990, è stato vittima di un attentato dinamitardo: ha subito gravi ferite, tra cui la perdita di entrambe le mani, della vista dell’occhio destro e ustioni estese. Nonostante questa terribile vicenda, padre Michael ha continuato a impegnarsi, con mezzi non violenti, per la libertà del popolo sudafricano. Anche dopo la fine dell’apartheid, ha continuato la sua lotta a livello internazionale organizzando forum per combattere la xenofobia, la violenza contro i rifugiati e promuovendo iniziative per la pace e la difesa dei diritti umani. Il Premio Niwano è intitolato al fondatore e primo presidente dell’organizzazione laica buddista Rissho Kosei-kai, Nikkyo Niwano che era particolarmente impegnato sul tema della pace tra le persone e le nazioni. (Vatican News) PERÙ AGUCHITA Suor María Agustina de Jesús Rivas López, conosciuta da tutti come «Aguchita», la religiosa peruviana assassinata il 27 settembre 1990 dal gruppo terroristico Sendero Luminoso e il cui martirio in odium fidei è stato riconosciuto da papa Francesco il 22 maggio 2021, sarà beatificata il 7 maggio. Aguchita ha trascorso gran parte della sua vita nella foresta centrale del Perù dedicandosi all’assistenza sanitaria e all’educazione principalmente delle donne, che ha promosso attraverso progetti di formazione, organizzando gruppi giovanili e catechesi familiare nelle comunità rurali della città di Valle del Yurinaqui, nel dipartimento di Junín. (Fides) R MC * * Polonia: la guerra a pochi passi Lo scoppio della guerra in Ucraina, ha portato l’attenzione e la preoccupazione del mondo intero a pochi passi dalle nostre comunità presenti in Polonia. I rifugiati, che in grande numero entrano in Polonia, trovano una organizzata accoglienza. Le frontiere infatti sono aperte e il passaggio è facilitato. Il numero di profughi è molto alto: alcune stime dall’inizio del conflitto fino a marzo parlano di oltre 2 milioni di persone. Si tratta per lo più di donne e bambini. Gli uomini infatti rimangono a combattere. Notevole è lo sforzo di accoglienza che si è attivato. Il nostro aiuto, come missionari della Consolata presenti in Polonia (siamo qui da anni, attualmente con sei confratelli provenienti da cinque paesi diversi, da tre continenti), si sviluppa in tre direzioni: accoglienza dei rifugiati, raccolta di beni e offerte. Anche nel nostro Comune, Łomianki, vicino a Varsavia, in collaborazione con la parrocchia e la Caritas, ci stiamo adoperando. Arrivano pullman di mamme e bambini. Il nostro compito è cercare famiglie che li ospitino. Nella nostra casa a Kiełpin abbiamo ospitato Pietro e la figlia Anastasia che poi sono volati presso parenti in America. Anche una mamma, Anastasia, con i due figli, Ivan e Yeva sono stati ospiti a casa nostra. Siamo riusciti a far avere loro il visto dell’ambasciata italiana e poi hanno preso il volo per Milano. Successivamente abbiamo accolto una giovanissima coppia di studenti nigeriani che scappava da Kiev con il loro neonato di quattro mesi. A Białystok, una città confinante con la Bielorussia, stiamo collaborando con la Caritas locale grazie gli aiuti arrivati dall’Italia a favore dei profughi. Accanto alla nostra comunità a Konotop, da cinque anni, c’è una fondazione di volontariato giovanile missionario dal nome «Opera per la missione». Prima che iniziasse la guerra stava predisponendo un campo di lavoro per l’estate, ora si è messa al servizio di questa emergenza. (Imc) Per aggiornamenti regolari su questa realtà vedi il nostro sito. Kielpin (Polonia): da sinistra, padre Luca Bovio, il diacono Patryk Okwaro e padre Juan Carlos Carmona collaborano con la Caritas nell’accoglienza e assistenza dei profughi ucraini. * 9 maggio 2022 MC
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