tuareg. La sua influenza nella zona è molto grande. L’amenokal dei Tuareg dell’Hoggar non prende nessuna decisione importante senza consultarlo. Gli adolescenti e i bambini tuareg, in particolare, hanno un’assoluta fiducia in lui» (Laperrine, Le Père de Foucauld, in Revue de Cavalerie, Paris 1919). COME UN’OSTIA Nel giugno del 1916, per difendersi dai razziatori marocchini a Ovest e dai ribelli senussiti ad Est, Charles si trasferisce nel fortino, dove al tramonto del 1° dicembre una banda di predoni tuareg, alleati ad alcuni Senussiti libici, saccheggiano il suo eremo. Un ragazzotto di 15 anni, preso dal panico per l’arrivo di due cammellieri, gli spara a bruciapelo. Muore sul colpo a 58 anni, nella solitudine più totale. 66 maggio 2022 MC È il 1° venerdì del mese, e l’intenzione di preghiera per quel dicembre è la conversione dei musulmani. Il giorno seguente la gente lo seppellisce nella sabbia. Tre settimane dopo, il capitano De la Roche trova nella sabbia del bordj (forte) l’ostensorio, e dà l’ostia a un soldato, ex seminarista, perché la consumi. Ostia, gettata per terra, come il corpo di colui che l’aveva consacrata e che aveva fatto della sua vita una eucaristia, realizzando pienamente e realmente il comando del Signore: «Fate questo in memoria di me» (Lc 22, 19). Laperrine lo seppellisce il 26 aprile 1929 nel cimitero francese di El Golea, dove ancora oggi riposa. La sua morte sembra adempiere quanto lui stesso aveva predetto pochi anni prima: «Come il grano nel Vangelo, devo marcire nella terra del Sahara per preparare la futura messe. Tale è la mia vocazione». Nella morte realizza perfettamente la sua vocazione: «Silenziosamente, segretamente come Gesù a Nazareth, oscuramente, come Lui, passare sconosciuto sulla terra come un viaggiatore nella notte, poveramente, laboriosamente, disarmato e muto davanti all’ingiustizia come Lui, lasciandomi come l’Agnello divino tosare e immolare senza fare resistenza né parlare, imitando in tutto Gesù a Nazareth e Gesù sulla Croce». IL SUO RICORDO RIMARRÀ PER SEMPRE Leggendo il Vangelo, fratel Charles aveva imparato che la santità non è separazione dal mondo ma fraternità universale, arrivando a considerare fratelli i musulmani con cui viveva. Oggi, la sua memoria è conservata anche a Roma, nella Basilica di san Bartolomeo all’isola, santuario dei martiri del XX e XXI secolo. Il piccolo fratello di Gesù è presente, e la cazzuola con il cuore e la croce incisi nel manico, che lo aiutò a costruire il fortino di Tamanrasset, tiene viva la sua memoria. «L’amore consiste non nel sentire che si ama, ma nel voler amare; quando si vuol amare, si ama; quando si vuol amare sopra ogni cosa, si ama sopra ogni cosa». Giuseppe Ronco _________________ Il 15 maggio 2022, papa Francesco canonizza Charles de Foucauld, il fratello universale, in Piazza San Pietro. Algeria - fomba di Carles de Foucauld a El Golea / © Antoine Lorgnier/ Onlyworld.net Algeria - l’eremo capeplla di Tamanrasset / © Antoine Lorgnier/ Onlyworld.net I Perdenti special
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