55 aprile 2022 MC Glossariominimo Non riusciva a trovare un lavoro. E quando aveva un lavoro, spendeva tutto per la droga. Dall’età di 14 anni è un consumatore e da allora io sto combattendo». Che l’esistenza quotidiana risulti sconvolta quando entra in gioco la droga è un dato di fatto. «Il problema più grande del consumo cronico - si legge sul sito dell’associazione Fundartox - è la discesa nella scala dei valori e il cambiamento nel comportamento del tossicodipendente. Costui abbanda i comportamenti più elementari di cura di sé (cibo, igiene personale), inizia a vendere i beni personali, se lavora spende il denaro destinato alla famiglia. Per mantenere il consumo, molti praticano sesso a pagamento (entrambi i sessi). La perdita delle regole sociali vissuta dall’utilizzatore lo trasforma in un altro essere, una situazione che potrebbe essere definita sindrome sociopatica. Il consumo di pasta base [di cocaina] amplifica la vulnerabilità sociale di origine, sia della persona che della sua famiglia. La dipendenza è un fenomeno complesso, va ricercata una cura medico-sociale, che non sia semplicemente la reclusione quando si commette un reato all’interno della dinamica della dipendenza». Nel loro comunicato, i vescovi di Buenos Aires hanno ribadito la propria posizione contraria a normative che depenalizzino il consumo di alcune sostanze: «La depenalizzazione del consumo, la legalizzazione delle sostanze - si legge nel comunicato dei prelati -, non farà che aumentare il consumo e la marginalità. Sicuramente nella società prenderà piede l’idea che le droghe legali non fanno male: le droghe uccidono sempre». Ancora più duro mons. Manuel In alto: agenti di polizia sigillano buste di plastica contenenti dosi di droga sequestrata a Villa Puerta 8 (2 febbraio 2022). | A sinistra: una fiala di Fentanyl, oppiaceo con cui potrebbe essere stata tagliata la cocaina che ha fatto strage alla periferia di Buenos Aires. | Qui: accensione per una «fumata». * © Ander Burdain - Unsplash A * ● DROGA: nome generico dato a sostanze che, una volta introdotte nell’organismo, agiscono sul sistema nervoso centrale provocando cambiamenti che possono influenzare il comportamento, l’umore o la percezione e predispongono alla ripetizione del consumo. ● PACO / CRACK: è un residuo della pasta (pa) base di cocaina (co). Si commercializza tagliato con talco, caffeina, bicarbonato di sodio o anfetamine (ma anche con ingredienti meno nobili come veleno per topi). Si fuma in pipe artigianali. È venduto a un prezzo molto basso, produce rapida dipendenza, ha effetti devastanti sull’utilizzatore (immunologici, neurologici, psichici). Il paco è diverso dal crack, altra droga molto economica, che però si ottiene partendo dal cloridrato di cocaina e non dalla pasta base. ● NARCOMENUDEO: commercio di droghe illecite su piccola scala; i narcomenudistas sono le persone che si dedicano a quel commercio. ● COCINAS: laboratori casalinghi argentini dove si processa la pasta base di cocaina importata dai paesi confinanti. ● KIOSCOS / BÚNKERS: i luoghi dove si trovano i venditori della droga. ● SOLDADITOS / PAJARITOS / ESQUINEROS: sentinelle, di solito minori d’età, che avvertono nel caso di arrivo di estranei nelle zone di spaccio. ● BOLSEROS: gli addetti, di solito minori, che consegnano le bustine di droga ai consumatori. ● HOGARES: «case d’accoglienza» per emarginati e tossicodipendenti, di solito gestiti da organizzazioni cattoliche (salesiani di don Bosco, Hogar de Cristo, etc.). ● VILLAS MISERIAS: in Argentina, si dà il nome di «villa» alle occupazioni spontanee di terreni. Si tratta, pertanto, di insediamenti umani informali, privi dei servizi urbani basilari (acqua, fognature, energia elettrica, ecc.). Storicamente, la prima villa sorse a Buenos Aires agli inizi del 1930 e si chiamò «Villa desocupación». Successivamente, questi insediamenti presero il nome di «villas miserias», prendendo spunto dal romanzo Villa Miseria también es América (1957) dello scrittore Bernardo Verbitsky. Paolo Moiola MC Droghe | Narcotraffico | Cocaina | Proibizionismo
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