minuscoli segni a cui di solito nessuno fa caso e, forse, abbiamo anche imparato qualcosa. I ragazzi si sono impegnati come mai avrei pensato, si sono dimostrati interessati e pronti a provare qualcosa di nuovo e diverso da quello a cui erano abituati: di certo, a Milaico, non si affrontano prove Invalsi. Abbiamo discusso di come la punteggiatura viene insegnata a scuola e di come la insegnerebbero loro se fossero dall’altra parte della cattedra. Abbiamo ricordato gli anni delle scuole elementari e medie, rispolverando ricordi assopiti nella memoria. E abbiamo riso. Ogni incontro iniziava e finiva con un po’ di chiacchiere. Come un gruppo di amici che non si vede da molto tempo, e in effetti noi lo siamo. CAMMINO APERTO La mia tesi poi si è conclusa benissimo e la cosa più bella è stata che, dopo aver discusso i risultati in seduta di laurea, la mia relatrice si è complimentata con me sottolineando come «i risultati ottenuti da tale lavoro non sarebbero stati possibili senza un gruppo così affiatato, sia tra di loro, che nei confronti dell’intervistatrice (cioè io), perché per affrontare attività scolastiche in un ambiente extrascolastico c’è bisogno di una forte volontà da parte di entrambe le parti». Mi piace lavorare con questi ragazzi perché sono diversi l’uno dall’altro, perché hanno vite diverse, caratteri diversi, sogni diversi, ma hanno in comune l’appartenenza a questo gruppo e la gioia che questa appartenenza provoca. In ogni incontro che facciamo si respira amicizia, curiosità, freschezza e bellezza. Ciò che mi auguro è che il nostro cammino sia ancora lungo e aperto a nuove esperienze e possibilità. Fare parte di un gruppo significa molte cose. Paola Bassan AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT 77 marzo 2022 amico MC minor tempo e numero di parole possibile cosa fosse il gruppo a cui mi riferivo. Ci ho provato. «Io sono animatrice in una casa di animazionemissionaria. Si chiama Milaico e si trova a Ner - vesa della Battaglia. Da cinque anni seguo questo gruppo di ra - gazzi organizzandoattività di sensibilizzazionemissionaria e avrei pensato proprio a loro». Ho guardato la faccia della mia relatrice cercando di capire se avesse mai sentito parlare di una realtà di quel tipo. «Ma dai - mi ha risposto -. Io co - nosco i Comboniani». Perfetto. C’era un punto di incon - tro. Ho raccontato così dei Missionari della Consolata e ab - biamo concluso la chiamata. L'AMICIZIA CHE APRE AL NUOVO Quando ho proposto l’attività ai miei ragazzi con un messaggio nel gruppoWhatsapp, mi hanno risposto tutti molto entusiasti nel giro di un’ora. Benissimo allora, l’attività si poteva organizzare. Io mi trovavo per l’Erasmus in Germania, quindi non era possi - bile incontrarsi di persona. Ho diviso i ragazzi in quattro gruppi in base all’età e alla scuola frequentata e ho effet - tuato un incontro virtuale di due ore con ciascuno di essi. Nell’incontro, loro hanno risposto ai quesiti delle prove, abbiamo discusso, ragionatomolto sul - l’uso della punteggiatura, quei © Af.MC / Casa Milaico © Af.MC / Casa Milaico
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