In basso: la neopresidente Xiomara Castro con Kamala Harris, vicepresidente Usa, il 27 gennaio, giornata del suo insediamento ufficiale. | A sinistra: l’ex presidente (deposto) Manuel Zelaya, marito di Xiomara Castro, con l’ex presidente brasilano Lula (in maglietta rossa) nel marzo 2018. * 22 violenza. Le cifre testimoniano la gravità della situazione. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica (luglio 2021), la povertà interessa il 73,6 per cento delle famiglie honduregne. E per il 53,7 per cento si tratta di povertà estrema, con i livelli maggiori nelle zone rurali del paese. Alle conseguenze di un sistema economico di chiaro stampo neoliberista, si sono aggiunti, a novembre 2020, i disastri naturali prodotti dagli uragani Eta e Iota, considerati dagli esperti l’ennesima conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. La pessima situazione economica del paese va a braccetto con la violenza. Secondo l’Osservatorio della violenza dell’Università nazionale autonoma dell’Honduras, nel 2021 si sono registrati 3.800 morti violente, * HONDURAS pari a un tasso di 40 omicidi ogni 100mila abitanti, piazzando il paese al terzo posto in America Latina dopo Venezuela ed El Salvador (a livello mondiale il tasso medio è del 6,1, stando ai dati Unodc del 2017). Tra le vittime privilegiate ci sono le donne. Nel 2021, almeno 314 di esse sono state assassinate, secondo i dati del Comisionado nacional de los derechos humanos (Conadeh). Questo significa che, in media, ogni 28 ore una donna honduregna è morta in modo violento. La situazione è peggiorata in maniera significativa durante l’emergenza causata dalla pandemia del Covid-19. Infine, l’Honduras è considerato uno dei paesi più pericolosi per i difensori dei diritti umani. Qualche anno fa, il 3 marzo 2016, fu vittima della violenza anche Berta Cáceres, ambientalista dei Lenca (uno dei sette popoli indigeni del paese, composto da circa 400mila persone). La donna si opponeva alla costruzione della diga Agua Zarca sul fiume Gualcarque cui partecipavano la compagnia honduregna Desa e la compagnia statale cinese Sinohydro. Lo scorso luglio David Castillo, ex amministratore della Desa, è stato giudicato colpevole di essere il mandante di quell’omicidio. Una sentenza considerata storica vista l’impunità che nel paese ha sempre protetto i responsabili dei crimini. Peraltro, Berta Cáceres non è l’unica persona ad aver pagato la sua lotta per la difesa dell’ambiente. Da due anni otto uomini sono in carcerazione preventiva (il processo è iniziato lo scorso primo dicembre) per aver difeso le acque dei fiumi Guapinol e San Pedro - nella valle del Bajo Aguán, dipartimento di Colon, nel Nord dell’Honduras - dalla contaminazione. Nel 2014, il go- © Honduran Presidency / AFP marzo 2022 MC © Wandaick Costa / Cut
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