piccoli da crescere, ha pensato di seguire le orme di tante sue connazionali e cercare un lavoro più redditizio in Italia, dove vivevano alcuni conoscenti. Duemila euro e due tentativi dopo è arrivata a Exilles, un piccolo paese dell’alta Val Susa, in provincia di Torino. «Avevo il passaporto moldavo ma non riuscivo a ottenere un visto per nessun paese europeo, allora ho pagato una persona per portarmi in Italia. Sono partita insieme ad altre donne, ma durante il primo tentativo siamo state respinte sul confine con l’Ungheria - ricorda Violeta -. Abbiamo pagato altri 400 euro per un secondo tentativo. Dopo tre giorni di viaggio in macchina sono arrivata a Exilles. Ho avuto paura per tutto il tragitto. Non avevo controllo sul viaggio e temevo che la polizia di frontiera di uno dei paesi attraversati ci rimandasse in Moldavia». Sorte migliore è toccata a Corina Bautista, originaria di Trujillo, una città costiera del Nord del Perù. Partita nel 1996, è riuscita a raggiungere Torino con un visto turistico e in sicurezza su un volo transoceanico. «Volevo fare l’infermiera, ma eravamo cinque figli e in casa mia non c’era la possibilità economica per farmi studiare - ricorda Corina -. Arrivata in Italia ho provato a lavorare come assistente familiare e studiare allo stesso tempo, ma non ci sono riuscita. All’inizio vivevo in casa con la persona anziana per cui lavoravo e mandavo le rimesse a mio padre, per restituire il prestito per il viaggio. Nel 1998, grazie a una sanatoria e a un contratto di lavoro regolare, sono riuscita a ottenere il permesso di soggiorno, e nel 2014 sono diventata cittadina italiana. Intanto ho conosciuto un mio concittadino qui, ci siamo sposati e abbiamo avuto due figli». TRA CONTRATTI REGOLARI E LAVORO NERO Un contratto regolare e una sanatoria sono stati fondamentali anche per Mercedes e Violeta, che, proprio grazie alla formalizzazione del lavoro, hanno potuto ottenere un permesso di soggiorno. Senza un contratto regolare, è facile essere vittima di episodi di sfruttamento, più frequenti tra le persone straniere senza carte in regola. «Quando vivevo a Firenze sono stata fermata dalla polizia e portata in questura, perché non avevo il permesso di soggiorno - ricorda Mercedes -. Mi sono disperata e ho pregato di non essere espulsa. Alla fine mi hanno lasciata andare, ma senza documenti mi sentivo sempre in ansia. Poi nel 1988 sono arrivata a Torino come colf “fissa” di una coppia benestante che faceva eventi in casa. Lavoravo dalle 7 del mattino a tarda notte per cucinare e pulire. Io mangiavo gli avanzi. Dopo sei mesi ero distrutta e sono andata dai sindacati, che mi hanno messa in contatto con una architetta in cerca di una collaboratrice domestica. È stata una salvezza. Ho lavorato con lei per più di 30 anni e grazie al suo contratto e a una sanatoria, sono riuscita ad avere il permesso di soggiorno». Nel 2020, i contratti di lavoro domestico regolare sono aumentati del 7,5% e la tendenza è in crescita. Tuttavia sono ancora tanti a lavorare in nero, nonostante l’ultima sanatoria del 2020 determinata dal decreto rilancio che offriva ai datori di lavoro del settore agricolo e domestico la possibilità di regolarizzare la posizione contrattuale di lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari. In quest’ultimo caso, la sanatoria permette ai lavoratori provenienti da fuori Europa di ottenere un permesso di soggiorno per motivi lavorativi. «Il punto è che molti datori di lavoro non hanno partecipato alla sanatoria per timore di ricevere una multa o essere esposti a indagine sul lavoro nero - spiega Lorenzo Gasparrini, segretario nazionale dell’Osservatorio Domina, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico -. Invece questa era l’occasione giusta per sanare i rapporti di lavoro non regolato e per consentire alle lavoratrici domestiche extracomunitarie di ottenere un permesso di soggiorno». * ITALIA Sopra: Corina al lavoro in cucina, in tempi di pandemia indossa la mascherina. In basso: Mercedes (Mercy), 63 anni, da quasi quaranta in Italia. Lavorando ha fatto studiare i tre figli nelle Filippine. Oggi ha cinque nipoti. * * " Lavoravo dalle 7 del mattino a tarda notte per cucinare e pulire. Mangiavo gli avanzi. 18 marzo 2022 MC
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