Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2022

FRANCIA PAULINE JARICOT Pauline Jaricot (1799-1862), fondatrice dell’Associazione della propagazione della fede e del Movimento del rosario vivente sarà elevata all’onore degli altari a Lione il prossimo 22 maggio, nel bicentenario della fondazione della Pontificia opera della propagazione della fede (Popf). Nata in una ricca famiglia di Lione, Pauline-Marie Jaricot, dopo 15 anni di una vita agiata, sperimentò la sofferenza fisica e spirituale, nel contesto della quale ebbe, tramite i sacramenti, un’esperienza profonda di Dio. La sua esistenza cambiò radicalmente: arrivò a consacrare la vita a Dio e si dedicò esclusivamente a servirlo nei poveri e negli ammalati. L’aiuto ai bisognosi era accompagnato da una vita d’intensa preghiera, riceveva quotidianamente l’Eucarestia, intercedeva per la conversione dei peccatori e per l’evangelizzazione del mondo. Resasi conto delle difficoltà economiche delle missioni, promosse delle iniziative per raccogliere dei fondi: nacque così quella che poi verrà chiamata «Opera della propagazione della fede» che fu fondata ufficialmente il 3 maggio 1822. (Fides) INDIA SENZA PAURA Il villaggio di Tiangia, nel distretto di Kandhamal, uno dei più colpiti nel 2008 dalla persecuzione contro i cristiani in Orissa, ha un nuovo sacerdote. Padre Bikash Nayak è stato ordinato prete per la diocesi di Buxar nel Bihar e ha celebrato la sua prima messa nel suo villaggio il 13 novembre 2021. «Né la persecuzione né la minaccia alla mia vita da parte dei fondamentalisti - racconta - hanno potuto fermare la mia volontà di dedicare la vita al Regno di Dio. Durante le violenze contro i cristiani del 2008 mi sono dovuto nascondere nella foresta. Mi ha ispirato e motivato l’esempio di padre Bernard Digal, il tesoriere dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, che fu brutalmente ucciso. Veniva dal mio villaggio, era mio parente. Cristiani innocenti caddero vittime di questa collera. Ma questa minaccia mi ha reso più forte nel testimoniare Gesù». Padre Bikash è il nono prete del villaggio di Tiangia, che contò sette vittime durante le violenze del 2008. Al termine della celebrazione nel villaggio il nuovo sacerdote ha reso omaggio al memoriale dei martiri della persecuzione. (AsiaNews) R MC * * Amazzonia Malaria Mentre il mondo continua a lottare con la pandemia di Covid-19, il popolo yanomami della missione Catrimani soffre per l’epidemia della malaria. La promozione umana, la cura della vita e il benessere degli Yanomami sono sempre stati una preoccupazione dei missionari della Consolata giunti fra loro nel 1965. Nella missione del Catrimani vivono circa 900 Yanomami distribuiti in più di 27 comunità o «maloche». Nella lotta contro la malaria e altre malattie endemiche, portata avanti dai missionari della Consolata in collaborazione con l’équipe sanitaria, una delle maggiori sfide è rappresentata dalla difficoltà delle persone a completare il trattamento previsto in sette giorni. Nel senso che, appena si sentono meglio, queste non finiscono di assumere il farmaco. Il risultato è una reincidenza del parassita e una malaria mal curata con il rischio di ricadute spesso mortali. Le buche abbandonate dai garimpeiros dopo l’estrazione illegale dell’oro favoriscono la riproduzione della zanzara Anophele, vettore della malaria. Inoltre, il movimento di questi cercatori attraverso la foresta diffonde la malattia al loro passaggio e le vittime più vulnerabili sono proprio gli indigeni. Altre difficoltà sono rappresentate dalla mancanza di attrezzature per la nebulizzazione dell’ambiente che non aiuta l’opera di prevenzione in favore delle persone e la mancanza di farmaci per il trattamento della malaria nei centri sanitari. A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di visitare le maloche disperse nella foresta e raggiungibili solo via fiume, quando il motore della barca si rompe o manca il carburante e questo succede spesso. I missionari della Consolata presenti nella missione del Catrimani sono pienamente coinvolti in questa realtà e lavorano in favore della vita in tutti gli ambiti della realtà yanomami. Imc Amazzonia (Brasile): David Kopenawa, leader yanomami, con alcuni bambini indigeni in una foto di qualche anno fa. * 9 gennaio-febbraio 2022 MC

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