Missioni Consolata - Dicembre 2021
65 dicembre 2021 amico MC Piccoli e puri, pieni di uno scintil- lio che ti rimane nel cuore, e di una gioia contagiosa che ti fa sentire speciale, capaci di un amore immenso. BAMBINI FELICI Il nostro compito era semplice: fare un po’ di animazione nei momenti liberi, e magari assi- stere alle loro lezioni. Nelle quattro brevi (così ci sono sembrate) settimane che ab- biamo passato con loro, ogni giorno sembrava il primo. Anche se facevamo fare loro sempre gli stessi balletti (anda- vano matti per «Chu chu ua» e «Soku bate vira»), anche se si trattava solo di fare «Giro giro tondo», o di tenerci per mano, loro non si stancavano mai, sem- brava che potessero stare con tutti noi e, purtroppo, alcuni del gruppo non sono più riusciti a partire, anche se hanno conti- nuato a sostenerci. Noi due, entrambe ventenni, non ci siamo scoraggiate e, gra- zie a padre Steve, che non ha mai mollato (e per questo gli siamo profondamente grate), siamo arrivate fino in fondo: il 28 luglio 2021, infatti, abbiamo la- sciato l’Italia per l’avventura più emozionante della nostra vita. ACCOGLIENZA A Ugunja siamo state ospitate dalla parrocchia di St. Joseph, gestita dalla Consolata. Il par- roco è padre Joseph Oguok, ma fanno parte della comunità an- che p. Chrispin Agunja, p. Lukas Ogola e p. Dionicius Mugo. L’intera comunità del villaggio ci ha accolte con canti e balli du- rante la messa (a dire il vero, tre messe, tutte di fila, da due ora ciascuna), ed è stato bellissimo. Tutto sprizzava allegria. E du- rante tutta la nostra permanenza non c’è stato un momento in cui ci siamo sentite rifiutate, messe da parte o ignorate. Anzi, ovun- que ci voltassimo ci sentivamo dire «Feel at home» (sentitevi a casa)... Ed è proprio così che ci siamo sentite: a casa. INCONTRI E OCCHI Di tutto quello che abbiamo vi- sto e vissuto, la cosa più indi- menticabile sono gli occhi delle persone che abbiamo incon- trato, soprattutto quelli dei bam- bini che frequentavano la scuola dei Missionari della Consolata. noi all’infinito. Quei bambini ave- vano a malapena un pallone per giocare, ma erano i più felici che abbiamo mai visto. Ed erano fe- lici che noi fossimo lì, con loro. TORNARE CON PIÙ FORZA È stato triste lasciarli. Loro ci chiedevano quando saremmo tornate. Non «se», ma «quando». Quei piccoletti ci hanno rubato un pezzetto del nostro cuore e ci hanno donato qualcosa che non sappiamo definire, un ca- lore nel petto, una scintilla negli occhi che non si spegnerà mai. Ora affrontiamo la vita con più forza e più serenità, e ogni sera un pensiero e una preghiera tor- nano sempre a loro, ai nostri bambini con la pelle color cioc- colato e le stelle negli occhi. Maria Corti e Sofia Riva AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT
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