Missioni Consolata - Dicembre 2021

pre sognato», come lui stesso ha detto, dove si è sentito ringiova- nito potendo dare tutto se stesso per i fratelli in nome del Vangelo. A SAN PAOLO DI TETE Quando è stato destinato alla città di Tete per dar vita alla nuova missione di San Paolo, ha accettato a malincuore, per ob- bedienza. La sua gente di Fingoé gli mancava. Quando però si è reso conto che San Paolo non 60 dicembre 2021 MC era solo la periferia della città, ma anche una grande regione tra i fiumi Zambesi e Luenha, che pochi missionari negli anni ave- vano visitato, si è animato, e a 80 anni gli si sono aperti nuovi oriz- zonti. Con un gruppo di giovani e alcuni anziani e anziane, due volte alla settimana si è inoltrato in quella regione lasciando l’auto da qualche parte, e poi cammi- nando fino ad arrivare a un villag- gio, e là chiedere: «Amico, sai se…». Ventidue nuove comunità sono sorte in questi ultimi due anni. Comunità che hanno già co- struito le proprie cappelle, segno della presenza del Signore e della fede di un popolo umile e credente. Il 17 ottobre scorso è morto un missionario che davvero ha an- nunciato un Nome, un Mistero, un Senso, una Vita: il Signore Gesù. Lui, Colui che nobilita, af- fratella, rende le persone migliori. Lui, accolga il suo missionario tra le sue braccia, e gli faccia vedere la bellezza del Volto che a tutti ha annunciato. Sandro Faedi 4 chiacchiere con... Il fuoco della Missione P adre Franco ha servito con dedizione e amore molte comunità cristiane nel Niassa. Ha servito la Chiesa con passione. Durante la guerra civile ha percorso migliaia di chilometri in bicicletta per portare la Parola di Dio, l’Eucari- stia e la consolazione alle comunità cristiane sparse nella regione. Ha subito imboscate, ha sof- ferto fame e sete, ha soccorso feriti, ha seppellito morti. Non aveva paura, ha sempre avuto fiducia nella protezione dall’Alto. Nel 2012, all’età di 74 anni, ha accettato di accom- pagnare il vescovo Ignacio Saure a Tete. Il suo cuore missionario lo ha portato a visitare le comu- nità cristiane abbandonate di Marávia e Zumbo. Nel 2014, all’età di 76 anni, ha iniziato la parroc- chia di Fingoé. Si è dedicato con competenza pa- storale e grande sacrificio all’animazione e alla creazione di comunità cristiane nelle missioni di Uncanha e Zumbo. Nel 2018 ha fondato il Centro catechistico di Uncanha per la formazione dei catechisti ( vedi lettera di padre Carlo Biella a pag. 7 ). Nel 2019 ha accettato la sfida di andare a lavorare nella città di Tete. Ha restaurato la parrocchia di San Paolo e l’ha trasformata in una parrocchia viva e missionaria. Ha fondato la parrocchia di Ma- tambo. Ha visitato tutti i villaggi. Ha aperto nuove comunità, formato catechisti. Si è dato completa- mente fino alla fine, senza mezze misure. Ardeva nel suo cuore il fuoco della carità e la passione per la missione. Sempre disponibile a tutto e a tutti. A ccogliamo la sua scomparsa fisica e lascia- moci ispirare dalla sua vita, dal suo lavoro e, soprattutto, dalla sua viva testimonianza di fede, di simpatia e di bontà. Ha amato e servito la Chiesa in tutto dando una testimonianza viva di fede e di missione. Viveva totalmente per Dio e per gli altri. Il sacerdote è soprattutto l’uomo della carità; è padre più per gli altri che per se stesso. Durante la sua vita sacerdotale padre Franco si è ispirato a questa regola di vita e l’ha incarnata nella sua azione. Avendo compiuto la sua missione accanto ai suoi fratelli, è stato chiamato a vivere nella gloria del Signore. Ora, gli sia dato di partecipare all’eternità riservata a coloro che sulla terra sono stati amici di Dio e hanno fatto la sua volontà. Diamantino Antunes Vescovo di Tete Nelle pagine precedenti: padre Franco Gioda a Fingoé dal 2014, una va stissima missione tutta da ricostruire dopo gli anni della guerra di indi pendenza e quella civile. Qui a sinistra: Torino, la celebrazione del funerale di padre Franco nella chiesa del beato Allamano e la sua tomba appena scavata nel Cimitero monumen tale della città. *

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