Missioni Consolata - Dicembre 2021

58 dicembre 2021 MC Uno dei sogni di ogni missionario è quello di morire in terra di missione ed essere sepolto all’ombra del baobab, in mezzo al popolo che ha tanto amato. Non è stata la sorte di padre Franco Gioda. La sua gente in Mozambico non ha potuto accompagnare nel suo ultimo viaggio il corpo di colui che ha servito la missione con un ardore eccezionale. RICORDO DI PADRE FRANCO GIODA Una vita per la Missione la rubrica di Mario Bandera speciale a cura di Gigi Anataloni MC R 4 chiacchiere con ... «I PERDENTI» special T utta la vita di padre Franco è stata intessuta di missione: da quando lasciò il seminario dioce- sano di Torino per diventare mis- sionario della Consolata. Intessuti di missione furono gli anni trascorsi in Italia, per la for- mazione, l’animazione, la dire- zione. Ma molto più intensi fu- rono quelli vissuti in Mozambico. NEL NIASSA La sua prima missione fu nel Niassa, durante la lunga e dolo- rosa guerra di indipendenza. Quando tutti vivevano in allerta, per timore di imboscate o assalti, padre Franco non tralasciava di visitare le comunità dei cristiani nei villaggi lontani. In bicicletta o a piedi, su sentieri impervi, con il sole o la pioggia, giornate e gior- nate di cammino per incontrare le piccole comunità, pregare, ce- lebrare, dare coraggio e spe- ranza: «Dio non vi abbandona, io sono qui nel suo nome». Più di una volta fu sorpreso da at- tacchi di guerriglieri, sparatorie e saccheggi. E i cristiani lo nascon- devano affinché non lo scopris- sero. E quando l’assalto finiva, tutti, cristiani e no, lo salutavano e lo ringraziavano: «Dio ci ha protetti dalla morte, perché tu eri qui con noi! Ma, padre, perché sei venuto fin qua?». E lui: «Sono qui per Lui!», diceva alzando un crocifisso. F ranco Gioda nasce a Poirino (To) il 17/07/1938. Entra tra i Missionari della Consolata ed emette la prima profes- sione dopo il noviziato in Certosa di Pesio il 02/10/1959. È ordinato sacerdote a Torino dal cardinal Maurilio Fossati il 30/03/1963. Dopo aver servito prima nel seminario di Beneva- gienna (Cn) e poi di Biadene (Tv), passa per due anni nel semi- nario di Ermesinde in Portogallo. Nel 1970 parte per il Mozambico dove è viceparroco prima a Maica e poi a Nipepe, nel Niassa. Sono gli anni della guerra di indipendenza della Frelimo contro i portoghesi. Richiamato in Italia a fine 1973, lavora per dieci anni come ani- matore missionario in varie case, e nel 1983 riesce a tornare nel suo amato Mozambico, dove, fino al 2000, alterna il servi- zio di parroco a quello di superiore (1990-1996) del gruppo dei missionari in quel paese. Sono i tempi duri della guerra civile tra Frelimo e Renamo (1981-1994). Nel 2000 rientra in Italia. Dopo un periodo trascorso come ani- matore in Certosa di Pesio, serve per sei anni come superiore della regione, fino al 2008, quando va a Martina Franca (Ta). Nel 2011 torna nuovamente in Mozambico. Vive i suoi ultimi anni nella diocesi di Tete, prima con il vescovo Ignácio Saure e poi con monsignor Diamantino Antunes. Rientrato in Italia per cure nel 2021, ha raggiunto la meta del suo camminare il 17 ottobre 2021, ad Alpignano (To).

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=