Missioni Consolata - Dicembre 2021

A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO Etica non basta a risolvere il pro- blema degli armamenti, che sono finanziati anche attraverso i più in- sospettabili canali di un mondo fi- nanziario che è fuori dal controllo dei governi e anche dell’Onu. Ma siamo lieti di poter fare questo passo e desideriamo che Banca Etica possa crescere e offrire tutti quei servizi che sono necessari a organizzazioni umanitarie e non profit come la nostra. STRADE IMPENSATE Caro padre Gigi, ho letto l’editoriale «Come un seme» del mese di ottobre e prima di tutto mi congratulo per il traguardo del cinquantesimo di vita missionaria. Condivido in gran parte le riflessioni che esprimi e che suggeriscono come l’incontro tra il nostro spirito, spesso disorientato, e lo Spirito che ha doni infiniti ci incammini lungo strade impensate in cui ci si imbatte in imprevisti spesso sor- prendenti che segnalano l’azione invisibile e creativa di tale Spirito, senza escludere anche la fantasia del nostro pensare ed agire. Credo che la fede abbia a che fare spesso con la paradossalità come avviene leggendo tanti epi- sodi della Sacra Scrittura come, ad esempio, quelli di Anna, ma- dre di Samuele, Elisabetta e Ma- ria, tutte donne che diventano madri in modo inspiegabile ri- spetto ai canoni della natura. Un saluto riconoscente! Milva Capoia 01/10/2021 BANCHE ARMATE Gentile redazione, è da parecchi anni che leggiamo con interesse la vostra rivista, contenente articoli molto interes- santi e scritti in modo chiaro e comprensibile a tutti. Nelle vostre pagine affrontate problemi attuali e scottanti. Ci aprite una finestra sul mondo che purtroppo gli altri organi di informazione non ci danno. Una cosa sola ci lascia un po’ perplessi e ci induce a farvi que- sto appunto: la scelta delle ban- che a cui vi appoggiate per i ver- samenti e le donazioni. Si tratta della banca Intesa San Paolo e di Unicredit Banca. Leggendo an- che altre riviste missionarie ed informandoci un po’ sulla que- stione siamo venuti a conoscenza che i due istituti sopracitati sono ai primi posti nella lista delle «banche armate», ossia delle banche che utilizzano parte dei loro soldi per finanziare la produ- zione e la commercializzazione di armamenti (vedi legge 185/1990 sulla trasparenza ed il controllo del commercio italiano di arma- menti). Ci parrebbe una scelta mi- gliore, per una rivista come la vo- stra, affidarsi ad altre banche, in particolare a Banca Etica. Confidando nel fatto che que- sta nostra lettera vi faccia riflet- tere sulla questione, vi auguriamo buon lavoro e lunga vita alla vo- stra bella rivista. Fabio Vigolo e Gaianigo R. Patrizia - Cornedo Vicentino, 15/09/2021 Cari Fabio e Patrizia, grazie di averci scritto. Il disagio che voi provate è anche il nostro. Non vi so dire quante volte in que- sti anni di servizio a MC abbiamo discusso la questione, bloccati però da problemi oggettivi di ge- stione e servizi. Ma oggi, final- mente, sono in condizione di dirvi che da questo mese siamo con Banca Etica, di cui, tra l’altro, siamo diventati soci. Trovate i dati a pag. 83. È un passo che desideravamo da tempo, ed era dovuto anche a tanti nostri missionari che hanno lavorato o lavorano in «contesti armati», tra i quali ricordo padre Guerrino Prandelli, saltato su una mina in Mozambico nel 1972, e i nostri confratelli da pochi anni a Luacano, in Angola, una vastissi- ma area ancora infestata dalle mi- ne della lunga guerra civile. Sen- za dimenticare quelli che stanno ricostruendo il tessuto sociale e religioso dei 30mila km 2 delle missioni di Fingoé e Uncanha in Mozambico, dove per anni guerri- glia e controguerriglia hanno di- strutto ogni cosa. Troppi fucili circolano anche nel Nord del Kenya, come ci ricorda mons. Virgilio Pante di Maralal. Per non parlare di Colombia e Messico, dove i nostri missionari operano attivamente per la pace; delle bande armate del Congo Rd che rapinano le materie prime in zone dove i nostri missionari han- no dovuto abbandonare le missio- ni ai confini con il Sudan per la to- tale insicurezza. Senza dimentica- re la guerra in atto in Etiopia. E questi non sono che effetti margi- nali di una corsa agli armamenti che sta esplodendo nonostante l’aumento della consapevolezza a livello di base e i continui appelli di papa Francesco. Purtroppo, passare a Banca © AfMC / José l. Ponce de Leon - campo profughi a Cabo Delgado, Mozambico 5 dicembre 2021 MC

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