Missioni Consolata - Dicembre 2021

ssier del traffico di esseri umani a scopo di sfrutta- mento sessuale o lavorativo e di subire violenze e vessazioni o di esserne testimoni. In questo quadro, le violazioni dei diritti dei mi- nori migranti continuano a consumarsi all’in- terno e all’esterno dei confini dell’Ue, con uno specifico allarme per le zone di confine, sia lungo il perimetro delle cosiddette «frontiere esterne» dell’Unione europea, sia in corrispon- denza delle frontiere tra stati membri, luoghi di particolare criticità e pericolo per i minori, nono- stante l’Allegato VII del Codice Schengen pre- veda che sia prestata particolare attenzione nei confronti del minore che attraversa la frontiera e che siano adottate particolari modalità nei con- fronti dei minori accompagnati o non accompa- gnati. I minorenni in particolare - come ci ricorda il Comitato sui diritti dell’infanzia - non dovreb- bero mai essere respinti verso un paese dove vi siano fondate ragioni di ritenere che essi siano a rischio di danni irreparabili o verso un altro paese dal quale essi potrebbero essere lì re- spinti, anche in considerazione delle loro esi- genze primarie di sopravvivenza e sviluppo, tenuto conto dell’età e del sesso. […] Il caso delle frontiere Nord dell’Italia è, per alcuni versi, emblematico del vuoto politico e giuridico lasciato dalle istituzioni dell’Unione eu- ropea e dagli stessi stati membri in tema di mo- vimenti migratori: prassi delle forze di polizia impegnate nella gestione dei confini diverse da territorio a territorio, mancanza di un coordina- mento locale e tra i territori dove insistono le di- verse frontiere, mancanza di un’indicazione strategica che tenga conto della necessità di gestire i flussi in arrivo dalle diverse frontiere - Sud e Nord - e di distribuire l’accoglienza sull’in- tero territorio, assenza di mediatori che possano veicolare informazioni ai valichi di frontiera, le principali criticità riscontrate. Di fronte alla situazione attuale serve guardare alle politiche europee, compresa la riforma degli atti legislativi nell’ambito del Patto europeo sul- l’immigrazione e l’asilo emanato a settembre 2020, e a quelle nazionali, con gli occhi dei mi- norenni che ogni giorno provano ad attraver- sare i nostri confini. Save the Children Italia U n minore è, prima di tutto e sopra ogni cosa, un minore, e i suoi diritti vanno protetti e promossi indipendente- mente da ogni altra circostanza rela- tiva alla sua condizione o status suoi personali o dei suoi genitori, ad esempio l’origine nazionale, etnica o sociale o, ancora, lo status legale. Il principio di non discriminazione è un valore fondante della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Crc), stella polare in tema di diritti dei minori che, ap- plicandosi a tutti i minori in ogni circostanza, è centrale anche quando si parla di bambine, bambini e adolescenti coinvolti nella migra- zione. Come recentemente riconfermato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’Infan- zia, in nessun caso un minore straniero non ac- compagnato può essere espulso o respinto alla frontiera, in base alle norme di diritto internazio- nale poste a tutela dei diritti umani, dal diritto umanitario e sui rifugiati, e, in particolare, all’ar- ticolo 33 della Convenzione sullo status di rifugiato del 1951 e dall’articolo 3 della Conven- zione Onu contro la tortura. Ciascuno degli stati alla cui frontiera e nel cui territorio arriva un minore, coinvolto più o meno consapevolmente in un percorso migratorio, ha la responsabilità di prendersene cura, in base a una serie di norme vincolanti volte ad assicu- rarne la protezione e il riconoscimento di uno status legale. L’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea conferma la centralità del superiore interesse dei minori in tutte le azioni o decisioni che li riguardano intraprese dalle auto- rità pubbliche o da istituzioni private. […] Come è evidente dalla lettura delle testimo- nianze, di fronte alla mancanza di un sistema di protezione e accoglienza europeo per i minori migranti, all’assenza di procedimenti rapidi e ben funzionanti di ricongiungimento familiare, alla necessità sinora disattesa di riforma del Regolamento di Dublino e al quasi totale abban- dono dell’esperienza della relocation fra stati membri, fatte salve sporadiche e quanto mai li- mitate iniziative su base volontaria, ai minori e alle loro famiglie non rimangono alternative che affidarsi ai passeur per proseguire nel proprio percorso migratorio attraverso le frontiere in- terne dell’Unione. Una scelta obbligata che si accompagna alla necessità di essere invisibili, con il rischio di restare intrappolati nelle maglie Con gli occhi dei minorenni Raccomandazioni di Save the Children all’Unione europea. 48 Dicembre 2021

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=