Missioni Consolata - Dicembre 2021
Ragazzi dimenticati MC campo sulle frontiere meno monitorabili, quelle cui arrivano i migranti dalla cosiddetta «rotta balcanica», ossia quelle oggetto del report di Save the Children: i boschi tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia, e i valichi e le montagne tra Ligu- ria, Piemonte e Francia (come il «Passo della morte» tra Ventimiglia e Mentone): quasi nes- suno si ferma in Italia, che siano minori soli o adulti e famiglie. Nonostante la possibilità di fare domanda di asilo nel nostro paese, o, nel caso del minore, quella di venire accolto subito in comunità pro- tette (come accade ai minori italiani, possibilità introdotta dalla Legge Zampa n. 47/2017, unica del suo genere in Europa), essi non si fermano, perché il loro progetto migratorio prevede di arri- vare dove si trovano i loro famigliari, o comun- que un numero maggiore di connazionali. Tanti ragazzi afghani e pachistani, ad esempio, privilegiano l’Inghilterra o la Germania. Chi pro- viene dall’Africa subsahariana ed è francofono, vuole andare in Francia. Mentre iracheni e ira- niani - nazionalità in crescita lungo le frontiere, anche famiglie con bimbi piccoli al seguito - puntano a diverse zone del Nord Europa. L’aspetto più sconcertante che la ricerca mette in evidenza, è che questi ragazzi in viaggio sono in balia di loro stessi. Se non fosse per il terzo set- tore (Ong, fondazioni, associazioni di volonta- riato, cooperative sociali, parrocchie) e per semplici cittadini che li intercettano rendendosi disponibili anche solo a dare loro un pasto caldo, un cambio di vestiti, o suggerire dove trovare un giaciglio per la notte, i rischi per loro aumente- rebbero a dismisura. Un disastro umanitario nero su bianco Save the Children Italia, che ha come mission la salvaguardia dei minori e delle loro famiglie, ha compiuto di recente un passo importante per far uscire allo scoperto il tema della condizione dei migranti minori non accompagnati, portandolo sui tavoli del potere in Italia e in Europa: ha chie- sto a due giornalisti - a chi scrive, e al fotorepor- ter Alessio Romenzi - di seguire le rotte percorse a piedi dai minori non accompagnati lungo le frontiere Nord dell’Italia, oggi più interessate dalle migrazioni forzate, ovvero quelle di Trieste e Udine in entrata e di Ventimiglia e Oulx/Cla- viere in uscita. Ad accompagnare i due giornali- sti, per quasi due mesi di ricerca sul campo, Antonella Inverno, responsabile infanzia e adole- scenza dell’Ong fondata a Londra nel 1919 da Eglantyne Jebb. Lo scopo? Realizzare un report che mettesse nero su bianco il disastro umanitario in atto nelle strade e dentro i confini d’Europa - dove i riflet- tori accesi sono pochi -, che avesse come prota- gonisti i più vulnerabili, i ragazzini soli. «Nascosti in piena vista» è il titolo del report, uscito il 17 giugno 2021, tre giorni prima della Giornata mondiale del rifugiato e alle porte del Consiglio d’Europa. Una cinquantina di pagine (consultabili e scaricabili dal sito: www.savethe- children.it/storie-di-minori-migranti ) con un forte j’accuse verso le istituzioni europee che, ap- punto, lasciano diventare fantasmi persone che invece hanno diritto a un’accoglienza immediata e a una vita dignitosa. Nascosti in piena vista Sono 9.131 i minori stranieri non accompagnati censiti in strutture di accoglienza in Italia a fine agosto 2021 (in forte aumento rispetto al 2020 quando sono stati 7.080 quelli registrati nell’in- tero anno). Per il 97% sono maschi, l’87% ha 16- 17 anni. Le nazionalità più frequenti sono Bangladesh, Tunisia, Egitto, Albania, Pakistan, Costa d’Avorio, Guinea Conakry e Afghanistan. Uno su tre si allontana dalla struttura dopo pochi giorni, con punte del 70% in alcune zone. Altri dati interessanti emergono dall’analisi sul dicembre 2021 37 Sotto: il cortile del Rifugio Massi di Oulx (Torino) in alta Valle Susa, ge stito dalla fondazione Talità Kum al confine tra Piemonte e Francia. Da qui le persone migranti, com presi minori soli, partono in tarda serata per Claviere, e da lì, di notte, attraversano le montagne per ten tare il passaggio della frontiera. Qui: la copertina del rapporto Na scosti in piena vita di Save the Chil dren Italia, a cura di Daniele Biella. Nel Rifugio Massi, una famiglia afgana mostra le foto del loro drammatico viaggio a piedi sulla rotta balcanica.
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