Missioni Consolata - Ottobre 2021

I cinesi, sovente, fanno arrivare in Africa dalla madre patria an- che la manodopera, per tenere i costi vicini allo zero. C’è questo, ma anche molto al- tro, in Mal d’Africa : dalle ipo- crisie occidentali, alle respon- sabilità di una classe dirigente africana senza scrupoli. E un occhio attendo alle persone, al miliardo di cittadini africani che subiscono questo meccani- smo disumano e che spesso, se possono, tentano la via dell’e- migrazione verso quei luoghi che sono all’origine della loro fuga. E lo fanno sapendo che sarà un viaggio illegale e molto pericoloso, nel quale perdere la vita è una possibilità concreta, da mettere in conto. librarsi 82 ottobre 2021 MC ADOTTA UN LIBRO P er chiudere, una nota leg- gera: Effatà Editrice ha va- rato l’iniziativa «Adotta un libro! Un libro in omaggio per salvarlo dal macero». Chi acqui- sta un libro dal catalogo dell’edi- tore cattolico di Cantalupa (To), potrà scegliere uno dei volumi pubblicati negli ultimi anni che non hanno trovato «casa» e sono destinati alla distruzione. Per info: www.editrice.effata.it Sante Altizio * MAL D’AFRICA S ollevando lo sguardo al mondo, vale la pena se- gnalare l’ultima uscita nella collana Orizzonti Geopoli- tici di Rosenberg & Sellier. Si tratta di Mal d’Africa , volume scritto da Angelo Ferrari e dal compianto Raffaele Masto. Chiunque abbia l’intenzione di capire lo stato dell’arte del «continente nero» non può fare a meno di misurarsi con questo testo che è a metà strada tra un saggio e un reportage. Ferrari e Masto sono due firme di gran livello. Il primo è re- sponsabile del desk esteri del- l’agenzia Agi, il secondo, che, purtroppo, ci ha lasciati nel maggio del 2020, è stato, per «Radio Popolare», uno dei più attenti osservatori sul campo delle «cose africane» ( cfr Librarsi di giugno). La forza di Mal d’Africa è l’as- senza di retorica e di parole d’ordine. C’è in esso, piuttosto, una lettura attenta della realtà, complessa, ricca di distinguo, che il continente sta vivendo. La tesi che sottende al lavoro di Ferrari e Masto è questa: seb- bene il Pil africano sia quasi ovunque in crescita, la percen- tuale di abitanti che sopravvi- vono con meno di 2 dollari al giorno continua a essere enorme. E questo perché l’A- frica continua a essere vista (e usata) dai potenti di turno come un serbatoio dal quale at- tingere materie prime a basso costo e al quale vendere pro- dotti finiti a costi molto più alti. L’Africa esporta materie prime e importa prodotti finiti pa- gando il dazio due volte. La trasformazione avviene al- trove, il lavoro è eseguito al- trove. Nessuna ricaduta econo- mica sul territorio. E senza ri- cadute, nessuna speranza di creare un’economia capace di formare una borghesia con po- tere d’acquisto, una classe diri- gente non corrotta, uno sbocco reale di progresso diffuso. Con modalità profondamente diverse rispetto al passato, il colonialismo è tornato di gran moda (ammesso che sia mai fi- nito per davvero). La Cina, prima di tutto, poi Russia, Tur- chia e i paesi del Golfo Persico sono i nuovi attori che hanno scelto l’Africa come terra di conquista economica. A loro si sommano quelli «sto- rici»: Francia, Stati Uniti, Ger- mania, Italia. L’Africa è un forziere straordi- nario, in grado di sostenere a basso costo le nostre catene produttive e agroalimentari. Prendiamo il fenomeno del land grabbing : faccio un ac- cordo (farlocco, che dura un’e- ternità) con un governo (che corrompo), nel quale si stabili- sce che un pezzo di terra (ten- denzialmente enorme) diventa mio e ci coltivo ciò che voglio o vi estraggo qualche minerale prezioso. Il frutto di quel rac- colto, ovviamente, prende la strada del mio paese. Qui: Angelo Ferrari e Raffaele Masto, Mal d’Africa , Rosenberg & Sellier, Torino 2020, pp. 288, 15 €. Sotto: la pagina web dell’Editrice Effatà che promuove l’iniziativa «Adotta un libro» per salvare dal macero i testi invenduti. * *

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