Missioni Consolata - Ottobre 2021
r MC Missione Europa | Nuova evangelizzazione | Frontiere IMC | Papa Francesco con ciò che abbiamo appreso e che non possiamo tenere per noi stessi. Non possiamo tacere l’a- more che ci sospinge. E siamo chiamati a condividerlo lì dove ci troviamo, facendo nostre le an- sie, le gioie, le paure, i sogni delle persone che quotidiana- mente incontriamo. SOGNARE L’EUROPA Proprio i sogni, ci ricorda ancora papa Francesco, sono impor- tanti, e lui ne ha riservati parec- chi anche per l’Europa. Nel mes- saggio pronunciato il 6 maggio 2016, in occasione del conferi- mento del premio Carlomagno, il papa si è rivolto alla terra dei suoi avi (l’Europa appunto) confi- dandole i sogni che nutre per lei. Merita riportarli qui, perché ognuno di essi rappresenta un possibile impegno missionario verso una terra che ha bisogno di sentire nuovamente scorrere nelle sue vene aperte il flusso inarrestabile del Vangelo: «Con la mente e con il cuore, con spe- ranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, “un co- stante cammino di umanizza- zione”, cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”. Sogno un’Europa giovane, ca- pace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, per- ché rispetta la vita e offre spe- ranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di ac- coglienza perché non ha più concretizza in un abbraccio. Eppure, lo sappiamo bene, si possono vivere un tempo e un luogo senza realmente vederli e sentirli. Anche oggi, anche qui, nel mondo dove, come dice Francesco nel suo messaggio, la pandemia ha evidenziato e am- plificato il dolore, la solitudine, la povertà e le ingiustizie di cui tanti già soffrivano, si può vivere senza rendersi conto di ciò che chiama la nostra presenza e, se non ce ne rendiamo conto, nep- pure ce ne facciamo carico. La pandemia colpisce in partico- lare le persone più vulnerabili, che restano indietro e rischiano di diventare invisibili e il cui grido rimane muto. L’esperienza di vedere e ascol- tare l’uomo non può prescin- dere, per il missionario, dall’e- sperienza del vedere e ascoltare il Maestro, Gesù. L’incontro con l’uomo è in stretta connessione con ciò che abbiamo visto e ascoltato nell’incontro con Lui, nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e an- ziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita del- l’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti biso- gni del consumismo; dove spo- sarsi e avere figli sono una re- sponsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficien- temente stabile. Sogno un’Eu- ropa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’au- mento dei beni. Sogno un’Eu- ropa che promuove e tutela i di- ritti di ciascuno, senza dimenti- care i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i di- ritti umani è stato la sua ultima utopia». SOGNARE MISSIONE EUROPA Nei prossimi mesi, a partire da questo, MC vi porterà a spasso per il nostro vecchio continente, facendovi percorrere le strade intasate di un quartiere multiet- nico di una grande città del Nord Italia, partecipare alla vita che si svolge quotidianamente fra i pa- lazzoni della periferia di Lisbona, esplorare le rotte mediterranee della miseria e della speranza che uniscono il Nord Africa con la Spagna. Vi farà incontrare per- sone, consacrate e non, che vi- vono la loro missionarietà senza farsi troppi scrupoli sul dove e il perché, ma semplicemente, come dice ancora Francesco nel suo messaggio, «lasciano fiorire il miracolo della gratuità, del dono gratuito in sé» e vivono la loro vocazione come restitu- zione di quanto hanno ricevuto, confidando che il sogno possa, al risveglio, trasformarsi in realtà. Ugo Pozzoli * Regione Europa IMC Qui: un membro dell’equipaggio che ha partecipato a un’opera zione congiunta tra Croce rossa italiana e Moas ( Migrant offshore aid station ) maltese in cui 304 migranti sono stati soccorsi al largo delle coste libiche nell’agosto 2016. Sotto: un murale a Roma. In fondo: homeless a Lisbona, Portogallo. La solitudine e l’indigenza sono un fenomeno in aumento anche in Europa. * 7 ottobre 2021 MC
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