Missioni Consolata - Ottobre 2021
lago, dove a pochi chilometri di distanza, a Komote, viveva la pic- cola comunità dei pescatori Ol Molo che avrebbe subito rubato il mio cuore. Avviata Loyangal- lani, nel 1979 il vescovo mi ha spostato a South Horr con il com- pito particolare di curare le due comunità di Tuum e Parkàti che erano state iniziate pochi anni prima da padre Giuseppe Polet. Ma non era troppo perico- loso spingersi in quelle aree così remote? Tuum e Parkàti sono, ancora oggi, due punti che trovi a fatica sulle carte geografiche. Tuum è in una valle sul versante Ovest del monte Nyiro, il monte sacro dei Samburu, all’opposto di South Horr, mentre Parkàti si trova a una ventina di chilometri più a Nord verso il lago, in un ter- ritorio caldissimo, la Suguta Val- ley. Grazie alla presenza di sor- genti d’acqua, erano quasi delle oasi adatte per costruire una scuola e un centro di salute per i nomadi che là vivevano. Lì, ancora tren’anni prima, so- spinti dalla fame, abusivamente, i 68 ottobre 2021 MC Turkana erano entrati nella terra dei Samburu. Erano file di donne, uomini, vecchi e bambini che, per le piste sassose e polverose, pre- ceduti dai loro armenti e da qual- che asinello carico di pentolini, pelli e stracci, curvi e tristi, fuggi- vano dalla fame. Inizialmente erano poche mi- gliaia, ma quando sono arrivato a South Horr, la loro presenza con- tava ormai più di 30mila persone. Poco a poco, i Turkana si erano impadroniti della lunga striscia di territorio situata a Ovest dell’or- rida e scoscesa valle di Suguta, una terra tristemente nota per le frequenti scorrerie dei banditi Ngorokos, e quindi poco fre- quentata dai Samburu. Chi sono gli Ngorokos? Erano una banda di predoni, com- posta prevalentemente da Turkana, ma anche da altri gruppi etnici. Si ritiene che a loro si fos- sero uniti anche degli ex militari ugandesi di Idi Amin, defene- strato nel 1979. Avevano armi so- fisticate e si sospettava che qual- cuno dall’esterno li manovrasse e comunque comprasse il bestiame da loro rubato, che andava poi a finire nei macelli di Nairobi. Attivi fin dagli anni Sessanta, hanno fatto pesanti incursioni nei villaggi dei Samburu e dei Rendille, che hanno poi cercato vendetta attac- cando i Turkana, aumentando così i conflitti intertribali. Fino a che punto i Turkana erano responsabili delle scorrerie operate dagli Ngorokos? La risposta non è facile. Se da una parte è vero che nella banda erano attivi molti elementi della loro tribù, dall’altra è anche vero che i Turkana detestavano cor- dialmente quegli assassini, chie- dendo al governo e persino a noi missionari le armi necessarie per combatterli. E avevano le loro buone ragioni. Quando gli Ngo- rokos preparavano una razzia contro i Samburu, non trovavano di meglio che allenarsi assal- tando le manyatte dei Turkana, violentando donne e ragazze e uccidendo quanti opponevano resistenza. Quando poi compi- vano le loro razzie nei territori dei Samburu o dei Rendille, chi ne andava di mezzo erano ancora i Turkana perché ritenuti respon- sabili dell’accaduto. Nel 1975, la conca di Parkàti è stata spetta- trice di una di queste feroci rap- presaglie: quattordici fra vecchi, donne e bambini, sono stati truci- dati dai Rendille, e 7mila i capi di bestiame (capre, asini e cam- melli) razziati. E voi siete andati di propo- sito a costruire una missione proprio là? Proprio così. Abbiamo voluto im- piantare a Parkàti una piccola stazione di missione perché il sorgere di un abitato stabile 4 chiacchiere con...
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=