Missioni Consolata - Ottobre 2021

Signore. Non avevo compreso che stavo comprando la mia prima figlia, una bimba che stava entrando nella mia vita per signi- ficare molto. Dopo di lei arriva- rono, uno dopo l’altro, gli altri, tutti in maniere differenti, in varie circostanze, ognuno così diverso in carattere e temperamento. Pregai Dio per loro. Egli ci nutrì, ci vestì. La situazione divenne caotica, ma eravamo molto felici. A un certo punto avevo 40 bam- bini. Chiesi a Dio di non mandar- mene altri per favore. Ma il Si- gnore non sempre risponde alla tue preghiere come ti aspetti». Nel frattempo Gladys Aylward decise di prendere la cittadi- nanza cinese, per sentirsi meglio in mezzo alla gente, diventò uffi- cialmente Ài W ĕ i Dé. Anche se, nella pratica, poco cambiò. LA GRANDE TRAVERSATA Erano gli anni in cui cominciava la seconda guerra sino-giappo- nese (1937-45), che faceva parte di una vasta strategia di occupa- zione dell’Asia da parte del Giap- pone. In Cina si opponevano al- l’invasione l’esercito regolare na- zionalista, ma anche i guerriglieri comunisti. La guerra arrivava da Est e inizialmente la gente delle montagne a Yangcheng non pensava di esserne coinvolta. In- vece iniziarono i bombardamenti della città che crearono morte e distruzione. Gladys si adoperò organizzando i primi soccorsi. Portò i suoi bambini in un villag- gio di montagna e faceva la spola con la città per aiutare. Ma poi i militari giapponesi arriva- rono e commisero atti efferati. dare una rivolta nella prigione, e non senza paura, vi riuscì. Sug- gerì quindi migliorie, che furono adottate, per rendere la vita dei carcerati meno dura, e riuscì a predicare il vangelo anche tra di loro. Gladys Aylward iniziava a inse- rirsi nella società delle montagne dello Shanxi, ma rimaneva co- munque l’unica straniera. I più vi- cini erano i missionari di Zézhou con i quali fece amicizia. Sentiva che qualcosa nella sua vita non andava e, inoltre, come donna, molte cose non poteva farle. «Pregai per avere un compagno […] La gioia di avere qualcuno con cui scalare le montagne, di- scutere, cantare e pregare. Ma non arrivò». Gladys avrebbe poi detto in un colloquio: «[Dio] lo chiamò, ma lui non arrivò mai». Il tempo passava e Gladys pensò che il Signore non l’avrebbe la- sciata sola, e forse sarebbe arri- vata una compagna di missione. Ma ancora nulla. «NOVE SOLDI» Un giorno Ài W ĕ i Dé assistette a una scena raccapricciante. Una megera maltrattava un bambino vestito di stracci. Era in vendita, in quell’epoca succedeva. «Lo vuoi comprare?», disse la me- gera. Gladys non se l’aspettava, e non aveva quasi denaro con sé. La commerciante di bambini insistette e alla fine la missiona- ria offrì quello che aveva, nove soldi. Era una bambina, e fu so- prannominata Novesoldi: «Com- prai la bambina. Fu il primo atto di quella che sarebbe stata la mia completa sottomissione al Gladys fu anche picchiata, ripor- tando lesioni interne che le avrebbero poi creato problemi di salute e fu ferita da una pallot- tola alla schiena. Intanto gli or- fani che raccoglieva aumenta- vano, perché, a causa della guerra, molti bambini restavano soli e vagavano per le campa- gne. Quando la situazione stava per precipitare, la piccola donna de- cise che era il momento di par- tire per portare i bimbi in salvo da morte certa. Ne aveva circa un centinaio, una ventina dagli 11 ai 15 anni, tra i quali Novesoldi, e un gran numero di piccoli dai quattro anni in su. Si congedò dal mandarino, che non avrebbe mai più rivisto e che l’aiutò con un po’ di cibo per i primi giorni. Poi, il chiassoso gruppo, con lei unica adulta, partì a piedi verso le montagne, direzione Ovest. Era all’incirca il marzo del 1940. Fu una scelta molto coraggiosa, da un’analisi superficiale si po- trebbe dire incosciente. In realtà fu, come sempre per Ài W ĕ i Dé, dettata da una grande fede, che le dava forza e una determina- zione travolgente. Dopo quasi due settimane arri- varono sulle sponde del Fiume Giallo che segna il confine Ovest tra lo Shanxi e lo Shaanxi. Tutti i villaggi erano stati abbandonati e la popolazione sfollata aveva attraversato il fiume per fuggire ai giapponesi. Non c’erano più barche. Gladys e i bambini erano allo stremo, affamati e sporchi, ma non si trovava da magiare. Se non avessero attraversato il grande fiume, sarebbero morti. A sinsitra: l’ingresso della locanda di Galdys a Yangcheng nel 2006. Un vicolo della città vecchia oggi. Il nome dato oggi alla locanda: « The old Jesus hall courtyard (Il vec chio cortile di Gesù)». Qui: i mulattieri di oggi a Yangh cheng, Shanxi. * * A MC 55 ottobre 2021 MC © cjvlang com

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=