Missioni Consolata - Ottobre 2021

Qui sotto: una vista panoramica di Medellín. In alto : un tratto della metro della città colombiana. * razione Torcia (15 agosto 2002). Nell’ottobre 2002, però, l’inter- vento dell’autorità pubblica fu mastodontico: 3mila uomini - tra esercito, polizia e paramilitari - guidati dal comandante della Po- lizia metropolitana di Medellín, il colonnello Leonardo Gallego, e dal generale della quarta bri- gada dell’esercito, Mario Mon- toya, entrarono nella Comuna 13. Per due giorni e tre notti cad- dero bombe, fischiarono pallot- tole e due elicotteri Black Hawk sorvolarono le case fatte di la- miere e argilla crivellando con armi di grosso calibro le posta- zioni delle Farc, nel cuore del barrio . LE RACCOMANDAZIONI AL «TODOPODEROSO» Chi potè si nascose, chi non potè fuggì, tutti raccomandarono l’anima al Todopoderoso (titolo usato per riferirsi all’Onnipo- tente). Chiunque venisse sospettato di essere connivente con le bande armate della Comuna 13, venne catturato e, se fortunato, portato a Ballavista (il carcere di mas- sima sicurezza di Medellín), altri- menti a La Escombrera. Un numero imprecisato di per- sone finì nelle liste (tanto comuni nella regione) dei desapareci- dos , altre centinaia scontarono ingiuste carcerazioni prima di es- sere assolte e rimandate a casa con le scuse dello stato e con la promessa di un’indennizzazione che, nella maggior parte dei casi, non è mai arrivata. I «FALSI POSITIVI» E QUELLA FOSSA COMUNE Solo nel 2015, tredici anni dopo la drammatica operación Orión , si cominciò a scavare in quel ma- cabro luogo di 15 ettari che prende il nome di Escombrera: situato tra El Salado e San Cri- stobal, zona Nord-Ovest della città. Una discarica di rifiuti edilizi che, per anni, aveva accolto gli scarti dell’espansione immobi- liare di Medellín e che divenne la tomba delle persone assassinate nell’ottobre 2002 e nella succes- siva «pulizia sociale» eseguita dai paramilitari. La contabilità ufficiale dell’opera- zione militare voluta dall’allora neo presidente Alvaro Uribe Vé- lez (in carica da solo due mesi) parlava di 14 morti. Oggi sap- piamo che sono molti di più (si parla di almeno 300) grazie alle denunce di Ong nazionali e in- ternazionali e alle dichiarazioni rilasciate nei processi per i «falsi positivi». Nel gergo militare colombiano, poi reso popolare dai media, un «positivo» rappresenta l’ucci- sione di un nemico dello stato, di solito un guerrigliero delle Farc. Un «falso positivo» è, quindi, una simulazione che vuole far pas- sare l’uccisione di un cittadino comune per l’uccisione di un mi- litante della guerriglia al fine di poter riscuotere la taglia (tanto più alta quanto più alto il grado del guerrigliero). La Giurisdizione speciale per la pace (Jep, nella sua sigla in spagnolo) ha reso noto, in un report del marzo 2021, che nei primi anni della presidenza Uribe i falsi positivi contabilizzati furono 6.402. Altri dati però segnalano numeri ben più alti. La Escombrera è oggi memoria storica della città e della Colom- bia intera. Gli abitanti della Co- muna 13 la segnalano ai turisti durante il « Graffiti tour », sottoli- neando che vanta insieme al de- serto di Atacama in Cile un tra- gico primato: è probabilmente una delle più immense fosse co- muni della regione. * COLOMBIA 18 ottobre 2021 MC © Andres ernandez - Pixabay

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