Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

presenza viva 78 agosto-settembre 2021 MC È morto la notte di San Silvestro del 2020, Domenico Agasso, giornalista originario di Carma- gnola (To), dove era nato nel 1921, per molti un maestro, un precursore, un narratore di tempi, uomini e luoghi. Fu caporedattore a «Famiglia Cristiana», divenne poi direttore di «Epoca» e del settimanale diocesano torinese «Il Nostro Tempo». Nel 1978, aveva pubblicato una «Storia d’Italia» in otto volumi; autore di libri su papa Roncalli («Mi chiamerò Giovanni»), su papa Montini («Paolo VI. Le chiavi pesanti») e… per noi missionari/e della Consolata, nel 1990, sul beato Giuseppe Allamano, nostro fondatore: «Fare bene il bene». Vogliamo, allora, ripresentare questa biografia, come segno di gratitudine all’autore che, con questo suo lavoro ha diffuso la conoscenza del fondatore dei Missionari della Consolata, ren- dendo più simpatica la sua figura e più accessibile la sua santità. Dal cuore di Torino ai quattro angoli del mondo Biografia divulgativa È una prima caratteristica di questo volume. Esso rappresenta un contributo prezioso di conoscenza, soprattutto sul piano della di- vulgazione. Il libro è scritto in uno stile es- senziale e, nello stesso tempo, confiden- ziale, aderente alle cose, ma ricco di sfuma- ture. Perciò, si lascia leggere come «un’ap- passionante avventura dello spirito». Storia di un santo, nella storia di un tempo Un’altra caratteristica percorre tutte le pa- gine della biografia, la figura del canonico Allamano viene inserita nel suo contesto storico: quello delle colline monferrine di Castelnuovo e poi quello della Torino fine Ottocento, ricca di fermenti sociali e di san- tità. E Agasso riesce subito a far cogliere un dato importante: e cioè quanto siano stret- tamente intrecciate con le avventure terrene dei grandi santi sociali torinesi del secolo scorso. L’autore, infatti, con pennellate essenziali ma sicure, inserisce la vita di Giuseppe Alla- mano nel contesto storico e religioso dei suoi tempi, ricostruendo con rara schiet- tezza le condizioni di vita del seminario, della Consolata, del Convitto, della diocesi, del mondo piemontese, della stessa Chiesa universale. Con misura e discrezione fa poi emergere le virtù coltivate con fedeltà inal- terata da questo prete dotto e schivo, pa- ziente e deciso, preciso e autorevole, obbe- diente e profetico, ordinato nello studio e nella vita, fisicamente gracile e instancabil- mente creativo di opere e di fondazioni. Domenico Agasso, Fare bene il bene. Giuseppe Allamano , Ed. Paoline, Milano 1990, pp. 198

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