Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

I l 12 febbraio 2005 veniva uccisa in Brasile, in piena fore- sta amazzonica, una suora statunitense settantatreenne, Dorothy Mae Stang (nella cantilenante lingua porto- ghese-brasileira, amorevolmente chiamata Irmã Dorote) della congregazione delle Suore di Notre Dame di Namur. Subito balzò agli occhi che non si era trattato di un atto vio- lento di intolleranza religiosa, ma di qualcosa di ben più effe- rato che scosse, oltre che la sensibilità della grande famiglia missionaria, anche la sonnolenta coscienza collettiva dell’o- pinione pubblica internazionale. Ma chi era suor Dorothy? In Brasile, soprattutto in quelle regioni remote e inaccessibili del Nord Est del paese, ella rappresentava una presenza umile e solidale a fianco dei poveri contadini «sem terra» in cerca di terra incolta da coltivare. Era, suor Dorothy, una presenza viva e scomoda di Chiesa in un luogo dove nessun missionario aveva ancora messo piede, e punto di riferimento per tante famiglie di contadini costantemente in balìa dei grandi interessi economici che con tracotanza, e anche violenza, si contendevano ogni me- tro quadrato della foresta amazzonica. Suor Dorothy, col tempo, era diventata una voce profetica in quanto ricordava a tutti che la persona va sempre difesa, in modo particolare gli esclusi della società e i più poveri fra i poveri, e che la terra e la foresta non vanno aggredite e de- vastate per ricavare più profitti economici a beneficio dei po- chi ricchi fazendeiros (proprietari di enormi aziende agricole, latifondisti, ndr ) e delle insaziabili multinazionali, ma rispet- tate, protette e amate perché sono patrimonio di tutti. 64. Suor Dorothy Stang, difesa degli oppressi la rubrica di Mario Bandera MC R 4 chiacchiere con ... INTERVISTE IMPOSSIBILI CON «I PERDENTI» 72 agosto-settembre 2021 MC Parlaci un po’ di te, chi sei, da dove vieni, perché sei di- ventata suora e missionaria. Sono nata il 7 giugno 1931 in Day- ton, Ohio, Usa, nella fattoria del tenente colonnello Henry Stang, trasformato in contadino, padre di ben nove figli e figlie. Ex mili- tare, mi ha insegnato un forte senso della disciplina e del do- vere. Da lui ho preso anche una grande passione per la natura e la vita contadina. Da mia madre Edna, invece, ho preso l’allegria e la spensieratezza. A sedici anni sono entrata con la mia amica Joan nella congregazione delle Suore di Nostra Signora di Na- mur. Questo è successo per due ragioni: la mia partecipazione al gruppo dei Giovani studenti cri- stiani, dove avevo imparato il me- todo del «vedere, giudicare e agire», e il fatto che avevo stu- diato nella Julienne, una scuola proprio delle suore di Namur, dove si respirava un forte spirito missionario. Perché sei andata in Brasile? Dopo gli anni di preparazione, ho fatto i primi voti nel 1951 e ho preso il nome di suor Mary Joa- chim. Ho passato i miei primi anni come insegnante nelle nostre scuole negli Usa, ma il desiderio della missione è andato cre- scendo in me, anche sotto la spinta del Concilio Vaticano II. Quando papa Giovanni XXIII ha lanciato un appello alle suore del Nord America affinché mandas- sero almeno il 10% del loro per-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=