Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

63 agosto-settembre 2021 MC ropea conduce la sua lotta con- tro le emissioni di anidride car- bonica. Ma questa positività è offuscata dall’uguale enfasi po- sta sulla ricerca ossessiva della crescita del Pil , come se la tran- sizione ecologica fosse solo una questione di tecnologia e non una necessità molto più profonda che coinvolge la ne- cessità di ridimensionare i no- stri consumi per alleggerire la nostra pressione complessiva sul pianeta in un’ottica di equità internazionale. Per questo ritengo che gli obiet- tivi del Next generation siano positivi solo parzialmente. Men- tre si può definire negativa la scelta di finanziare il piano tra- mite prestiti. L’alternativa era ot- tenere quel denaro diretta- mente dalla Banca centrale eu- ropea (Bce), anche se ciò avrebbe richiesto una revisione dei trattati affinché la moneta, al pari dei vaccini, sia gestita come un bene comune al servizio della piena occupazione, della promozione dei servizi pubblici e della tutela della natura. Il solo modo per sfuggire alla trappola del debito e mettersi definitiva- mente al riparo dall’austerità che l’Unione europea ha so- speso, ma non accantonato. Francesco Gesualdi nio. Riferito all’Italia la conclu- sione è che il totale a cui può accedere corrisponde a 191,4 miliardi di euro per il 64% (122,5 miliardi) sotto forma di prestiti e il 36% (68,9 miliardi) a fondo perduto. Il quarto nodo da sciogliere era a quali condizioni elargire i fondi agli stati richiedenti. Il regola- mento approvato dal Parla- mento europeo il 10 febbraio 2021 pone alcuni vincoli sia ri- spetto al modo di spendere i soldi ricevuti, che agli obblighi contabili e amministrativi. Ri- spetto all’utilizzo dei soldi, due capisaldi sono che almeno il 37% deve essere speso per in- vestimenti utili ad abbattere l’a- nidride carbonica , mentre un al- tro 20% deve essere speso per la transizione digitale (art. 16). Quanto alla gestione contabile, il regolamento consente alla Commissione europea di so- spendere i pagamenti qualora si registrino ritardi, inefficienze o altre inadempienze da parte dei paesi riceventi (art. 24). POSITIVITÀ E VECCHI ERRORI I paesi interessati hanno fatto arrivare le loro richieste di finan- ziamento alla Commissione eu- ropea. La proposta italiana è stata spedita il 30 aprile e for- malmente accettata il 22 giugno con la visita a Roma della presi- dente Von der Leyen. Rimandiamo alla prossima pun- tata l’analisi del piano dell’Italia, che è stato battezzato « Piano nazionale di ripresa e resi- lienza » (Pnrr). Intanto, però, è possibile avanzare alcune valu- tazioni sull’idea complessiva del Next generation lanciata dall’U- nione europea. In particolare ne emergono tre, di cui una posi- tiva, una parzialmente positiva e una negativa. Quella positiva è il cambio di prospettiva della Ue. Finalmente non più gelida ragioniera at- tenta solo ai pareggi di bilancio e agli impegni verso i creditori, ma sensibile alle condizioni di vita dei suoi cittadini: salute, la- voro, prospettive di vita. Altret- tanto positiva è la determina- zione con la quale l’Unione eu- LA PROVENIENZA DEI SOLDI Per cominciare, la costituzione del fondo: con quali soldi for- marlo? L’indicazione della Com- missione europea è stata di fi- nanziarlo con soldi presi a pre- stito sul mercato finanziario. Una proposta insolita per l’U- nione europea, ma ancora più rivoluzionaria considerato che ad essere indicato come inte- statario del debito non sono i singoli stati, ma la Commis- sione stessa. Un vero salto di qualità sulla strada dell’integra- zione europea perché è la prima volta che l’Unione euro- pea accetta di indebitarsi in maniera collettiva. Individuata la via del debito condiviso come forma di finanziamento, si trattava di stabilire con quali ri- sorse restituire i prestiti otte- nuti. La proposta della Commis- sione è stata duplice: contribu- zione e tassazione . Da una parte ha ipotizzato di innalzare la contribuzione annuale dei singoli stati al bilancio comuni- tario, facendola passare dall’at- tuale 1,6% del Pil fino al 2%. Dall’altra ha proposto di innal- zare alcune tasse tradizionali a beneficio esclusivo della Com- missione europea, o di intro- durne di nuove. Fra esse una tassa sulle imprese del web, un’imposta sulle transazioni fi- nanziarie, un nuovo dazio do- ganale sui livelli di anidride car- bonica connessi ai prodotti im- portati. RIPARTIZIONE E UTILIZZO Il terzo nodo da sciogliere era la ripartizione dei fondi tra i paesi membri. Nodo che in realtà è duplice: come determi- nare la somma complessiva da assegnare a ogni stato membro e sotto quale forma. Per il primo aspetto si è deciso di uti- lizzare un mix di criteri che comprendono l’estensione della popolazione, la situazione sociale e la situazione econo- mica. Per il secondo aspetto si è deciso che parte dei fondi sa- rebbero stati assegnati a fondo perduto , parte sotto forma di prestito , gravato di interessi, da restituire nel giro di un trenten- © Capri23auto - Pixabay Next generation Ue | Recovery found | Transizione energetica e digitale R MC

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