Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

spazi naturali protetti di grande importanza, è un corridoio ecolo- gico fondamentale per gli ecosi- stemi della zona. Da un punto di vista sociale e culturale, essa ospita il santuario della Virgen de La Montaña (a 500 metri dalla prevista fossa della miniera), è una zona ricca di sentieri per l’e- scursionismo ideali per attività ambientali ed educative. La zona ha un’economia tradizio- nale (frutteti, oliveti, mandorleti, bestiame, apicoltura e produ- zione di legna da ardere) e una massa forestale di boschi e prati mediterranei che costituiscono il polmone verde di Cáceres. BATTERIE PER L’EUROPA Dietro il progetto della miniera di Valdeflores, si muovono inte- ressi geopolitici per ridurre la di- pendenza dell’Unione europea (Ue) dall’importazione di litio. L’Ue è il terzo consumatore mondiale dopo la Cina e gli Usa di questo minerale, per ora estratto principalmente in Au- stralia e Sud America. Per questo motivo, nel 2017 è A MC 59 agosto-settembre 2021 MC della Spagna, nella comunità au- tonoma dell’Estremadura, a 800 metri dal centro di Cáceres, città di 96mila abitanti, dichiarata pa- trimonio dell’umanità nel 1986 dall’Unesco, la società Tecno- logía extremeña del litio Sl , vuole realizzare una miniera di li- tio a cielo aperto. La società è una filiale della joint venture promossa dalle società Valoriza Minería (una sussidiaria di Sacyr Sa ) e Plymouth minerals Ltd (che ha cambiato nome in In- finity lithium corporation ). Il suo progetto di 412 ettari (estendibile a 1.175) prevede una zona di estrazione di 1.100 metri di dia- metro e 500 di profondità, un im- pianto di arricchimento con forno per la tostatura acida, una vasca di evaporazione per il la- vaggio dei minerali e 290 ettari di suolo per depositare i residui. La miniera sorgerà nell’area na- turale della Sierra de la Mosca, nella Valle di Valdeflores, un’a- rea ad alta biodiversità di grande valore ecologico e sociale. Dal punto di vista ambientale, questa catena montuosa collega cittadini in generale che non hanno più avuto accesso all’ac- qua potabile. I residenti hanno iniziato ad avere anche problemi di salute. La risposta della società minera- ria è stata quella di spargere la calce nell’acqua per ridurne l’aci- dità, ma non è stata sufficiente. Inoltre, le comunità sono state escluse completamente dal pro- cesso decisionale. Per quanto riguarda le condi- zioni dei lavoratori della miniera, molti lamentano orari troppo lun- ghi, scarsa retribuzione degli straordinari, discriminazione tra dipendenti congolesi e di altri paesi, e la mancanza di sinda- cati. I dipendenti hanno anche sollevato preoccupazioni ri- guardo ai materiali tossici con cui devono lavorare e alle poche misure di protezione adottate. Mutanda non è l’unica miniera di cobalto nella provincia di Lua- laba. Il deposito di Tenke Fungu- rume, ad esempio, è sfruttato da una compagnia cinese. Anche qui i problemi legati all’inquina- mento, alla mancanza di traspa- renza e comunicazione con la popolazione, la contaminazione di fonti d’acqua, l’abbandono di famiglie sfollate in tende per ol- tre due anni senza soluzioni abi- tative, e la precaria situazione dei lavoratori sfruttati, hanno portato a proteste che sono state represse con violenza, cau- sando anche alcuni morti. IL CASO SPAGNOLO La domanda di metalli non spinge solo sulle frontiere estrat- tive dell’Africa o dell’America La- tina, ma apre nuove aree di sfrut- tamento anche «a casa nostra». Nella zona Sud Occidentale In queste pagine: immagini dal Kivu, Congo Rd, da una «miniera informale» dalla quale si estrae il coltan, terra rara utilizzata per gli appa recchi elettronici. Pagina seguente: una manifestazione della Plataforma Salvemos la montan˜ a de Caceres . * Responsible Sourcing Network / F lickr com Responsible Sourcing Network / F lickr com

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