Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

Per il resto, il testo riporta con ricchezza di esempi le leve che rendono valido un progetto sulle migrazioni proprio partendo da questa esperienza. L’intento è di spronare altre persone, altri enti, altri giornalisti, altre persone rifu- giate a replicarlo in altre zone d’Italia. Serve guardare il mondo con al- tri occhi , pur rimanendo se stessi: la conoscenza diretta delle storie di vita, oggi più che mai, è necessaria per fare evol- vere questa nostra società nella giusta direzione, ovvero con un’identità forte perché aperta verso il mondo. Una società dove le fake news , le notizie false, non devono trovare ter- reno fertile. «COME STA HARRIS?» «Non è stato semplice, all’inizio, incontrare gli studenti e raccon- tare di me e della mia vita. Sono riuscito a farlo, ho preso in mano il coraggio e mi sono aperto, MESSAGGI SU CARTA «Quando ci ha raccontato quello che ha passato, si poteva perce- pire che era molto triste e aveva nostalgia del suo paese, ma no- nostante tutto era sempre sorri- dente e per questo lo ammiro. Questa esperienza mi ha fatto capire molte cose e mi sono emozionata», scrive una ragazza di terza media su un foglietto al termine dell’incontro. Ogni volta chiedo ai ragazzi, in forma anonima se preferiscono, un pensiero a caldo su quanto vissuto: ne ho raccolti migliaia. Sono diretti, a volte taglienti, mai scontati, veri. «Dei ragazzi come noi hanno delle storie che meritano di es- sere ascoltate». «Ho imparato che se vedi una persona in diffi- coltà devi aiutarla perché ogni persona può fare la differenza». «Non sono una persona che prova pregiudizi verso le per- sone, ma questa esperienza mi ha chiarito le idee, e penso che gli immigrati siano persone come noi, alcune buone altre di meno». «Quando bisogna giudi- care un libro si guarda il conte- nuto, non la copertina». Nel libro che nasce dal progetto, una sezione è dedicata a molti di questi messaggi. Un’altra, in- vece, è dedicata a esempi di contaminazione positiva: piccoli fatti capitati dopo gli incontri in classe (come quello tra Wilfrid, la bambina e sua nonna) che aiu- tano ancora di più a superare le barriere invisibili del pregiudizio. confrontandomi e soprattutto im- parando molto da loro», ragiona Harris, il primo testimone coin- volto nel progetto di Aeris. «Ho 20 anni e non ho avuto una vita facile. Conoscere così tanti ra- gazzi ed essere ascoltato pur es- sendo giovane, è stata per me una grande scuola di vita. Spero davvero sia stato utile anche a tutti loro, uno per uno». L’esempio che l’utilità c’è stata, e non solo quella, è arrivato diret- tamente a me a inizio 2021, ov- vero quattro anni dopo l’incontro tra Harris e uno studente di prima media che ora affronta le superiori: «Ciao, mi fa piacere ri- vederti. Ma soprattutto, come sta Harris?», mi ha chiesto il ragazzo in un incontro fortuito per strada. Aggiungendo: «Sai che, nono- stante sia passato tanto tempo, ricordo tutto di quello che ci siamo detti in classe? È uno dei ricordi più incisivi che porto die- tro dalla scuola media». Daniele Biella A MC 55 agosto-settembre 2021 MC In questa pagina: Wilfrid saluta (in tempi pre Covid) una classe di quinta primaria al termine del per corso. Mamadou parla agli alunni di una quarta primaria raccon tando di sé, dei motivi che l’hanno spinto a partire e rispondendo alle domande dei ragazzi. Uno dei messaggi scritti dai ragazzi alla fine degli incontri del progetto. La copertina del libro di Daniele Biella, Con altri occhi. Viaggio alla scoperta delle migrazioni , Fabbrica dei segni, Milano 2020, pp. 160, 12 €. Si può anche visitare il sito www.conaltriocchi.com . *

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=