Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021
coglienza diffusa aderendo a progetti della prefettura e del mi- nistero dell’Interno. «C’è bisogno di un racconto di- retto di quello che accade. De- vono parlare i protagonisti. Noi abbiamo il dovere di fare un in- vestimento culturale in tal senso», aveva aggiunto Sacca- vino. Detto, fatto: il progetto - che per le scuole è stato gratuito per i primi quattro anni, e che, con l’arrivo della pandemia, è stato strutturato in doppia moda- lità, online e in presenza, a se- conda della situazione specifica - già nel primo anno ha coinvolto 5mila alunni e, a fine anno scola- stico 2020-2021, ha raggiunto quota 15mila. * 52 agosto-settembre 2021 MC NARRAZIONE E DIALOGO «Il migrante che arriva in Italia dopo la fuga forzata dal suo paese non deve essere trattato con pietismo, non è un “pove- rino”, ma una persona con le sue caratteristiche che la rendono di- versa dagli altri, proprio come me. Più sfortunata, certo, perché, a differenza mia, chi chiede asilo in Italia, o in una nazione non sua, ha dovuto abbandonare controvoglia i luoghi di una vita», dice Sergio Saccavino, direttore di Aeris Cooperativa sociale, sto- rica realtà della provincia di Monza che oggi ha settecento soci lavoratori (soprattutto in am- bito di assistenza educativa sco- lastica). È lui che mi ha chiesto, nel 2016, di diventare formatore per Aeris sulle migrazioni, por- tando con me persone rifugiate in Italia che la stessa cooperativa ospita in appartamenti della zona secondo il modello dell’ac- ITALIA " È importante conoscere la storia delle persone. La conoscenza è il primo passo per superare i pregiudizi. IN CARNE E OSSA Perché mi trovo dentro un’aula scolastica assieme a un giovane rifugiato, davanti a studenti cu- riosi che, per tutto il tempo del- l’incontro, ci riempiono di do- mande? La risposta si chiama progetto «Con altri occhi». Ogni anno, come giornalista che si occupa di tematiche migrato- rie, incontro nelle scuole migliaia di ragazze e ragazzi, in Brianza, ma anche in altre zone d’Italia, per far toccare loro con mano «le migrazioni in carne e ossa», e mostrare come sia possibile guardarle con altri occhi. Il progetto, iniziato nell’anno sco- lastico 2016/2017, permette un incontro tanto eccezionale quanto normale: quello tra una persona che si trova in Italia dopo una migrazione forzata e ragazzi che, attraverso il suo rac- conto, possono capire meglio quello di cui i mass media par- lano da anni, quasi sempre con toni accesi: «Gli sbarchi», «le car- rette del mare», «l’accoglienza dei richiedenti asilo». Quello delle migrazioni è un tema complesso che, se non af- frontato in modo approfondito e adeguato, può generare disinfor- mazione e luoghi comuni nocivi. Come è avvenuto in diverse si- tuazioni, la persona migrante può diventare il capro espiatorio dei problemi delle comunità.
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