Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

viano alla storia, ad esempio l’in- vito a bagnare col sangue dell’a- gnello gli stipiti delle porte. In questo invito particolare, pos- siamo intravedere, mescolati tra loro, almeno quattro messaggi che il testo probabilmente vuole trasmetterci. 1) Il sangue è la sede della vita. La vita è di Dio. Non è un caso che agli ebrei resterà vietato ci- barsi di sangue, perché signifi- cherebbe oltrepassare i propri confini e mettersi al posto di Dio, quasi si fosse signori della vita (cfr. Lv 17,12-14). L’aspersione con il sangue non è soltanto un gesto apotropaico, ossia un gesto che vuole scaramanticamente tenere lontano il male evocandolo (come quando ci auguriamo «in R MC quando viene usata (in Dt 16,3 e Is 52,12), succede in due brani che parlano della Pasqua. Esprime una trepidazione unica, peculiare, che non può confon- dersi con nessun’altra. È l’ansia dello studente prima dell’esame di maturità, di due sposi la sera prima del matrimonio: paura, mescolata a speranza, insieme alla consapevolezza che da do- mani nulla sarà più come prima. IL SANGUE ALLE PORTE Insieme agli elementi che riman- dano a un rito, che sia più pasto- rale (l’agnello) o agricolo (gli az- zimi), ce ne sono altri che rin- che riesca a mangiare uno o più agnelli per intero. Una famiglia, ossia un ambiente umano al cuore del quale ci sono le relazioni, non l’età o la pro- fessione o le idee. Ma non il nucleo ristretto fatto di padre, madre e figli: le indicazioni esplicitano che nei nuclei singoli si è troppo pochi, ci si deve unire ad altri. Un gruppo umano legato dalla parentela, ma ab- bastanza grande da consumare almeno un agnello intero, e non così piccolo da essere fa- cilmente spazzato via. Il cibo ricorda la provviso- rietà della vita dei pastori: non bisogna avanzare niente, si cuocerà l’a- gnello alla brace (il modo più semplice, per chi è in cam- mino, senza stovi- glie, senza condi- menti speciali...), lo si accompa- gnerà con pane non lievitato (quello usato al- lora era il lievito madre, messo da parte dalla massa e tenuto per la volta dopo, con la necessità di tempi lunghi di lievita- zione e dispense fresche e buie) ed erbe amare (cioè quelle che crescono spontaneamente nei campi, e non quelle coltivate, più dolci). In più, l’allestimento, so- prattutto guardando al dettaglio dell’agnello «maschio, perfetto, nato nell’anno», da cuocere arro- sto, sembra rimandare ai sacri- fici: ciò che accadrà questa notte coinvolge Dio. Se non bastasse il menù, si pre- cisa che bisogna mangiarlo con i sandali ai piedi e la cintura ai fianchi, come se si fosse pronti a partire, e «in fretta», con una pa- rola che non viene quasi mai usata nella Bibbia, e che, 33 agosto-settembre 2021 MC

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