Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

S e il subcontinente indiano è stato travolto dalla seconda ondata di Covid-19, trasfor- matasi nel giro di poco tempo in una catastrofe senza precedenti nella storia repubblicana, per i cristiani d’India e per le altre mi- noranze religiose, la crisi è stata ancora più drammatica. La comunità cristiana indiana è la terza comunità religiosa dopo quella hindu e quella musul- mana, con oltre 27 milioni di fe- deli, ed è costituita in larga parte da Dalit (i «fuoricasta» secondo la rigida stratificazione sociale in- diana) convertitisi anche nella speranza di sfuggire a discrimi- nazioni e umiliazioni. I cristiani indiani, di questi tempi, pregano per i vaccini, per il cibo e per l’ossigeno: ventilatori e bombole di ossigeno scarseg- giano, e le restrizioni hanno im- pedito a coloro che lavorano alla giornata di guadagnare abba- stanza per sfamarsi. Inoltre, l’appartenenza religiosa ha creato non poche discrimina- zioni anche nella rete di distribu- zione di aiuti alimentari durante i giorni più duri del lockdown. Nell’India a maggioranza hindu, con una leadership che avalla po- litiche settarie e maggioritarie, le minoranze sono destinate a di- ventare sempre più un bersaglio, «cittadini di serie B». La persecuzione delle minoranze religiose è, infatti, significativa- mente aumentata sotto l’ammi- nistrazione Modi: la pandemia non ha fatto che acuire questa tendenza e aggravare le discrimi- nazioni, l’autoritarismo e la vio- lenza. Benché i cristiani siano stati du- ramente colpiti dalla pandemia e molti siano stati ridotti alla fame, complici anche le condizioni eco- nomiche di molte comunità dal background Dalit e il fatto di es- sere stati spesso deliberatamente lasciati fuori dagli aiuti ufficiali, le organizzazioni cristiane, come anche quelle sikh e musulmane, sono state in prima linea per as- sistere poveri e malati. Sono circa 60mila i posti letto che la Chiesa cattolica indiana ha messo a disposizione grazie alle proprie opere sanitarie per argi- nare la seconda ondata della pan- demia. Le istituzioni sanitarie cri- stiane si sono concentrate in larga parte sulle aree rurali, quelle più devastate dal contagio, dove le strutture pubbliche sono sottodimensionate e in condi- zioni pessime. «Le nostre scuole funzioneranno come centri di isolamento e qua- rantena; le nostre sedi come cen- tri di vaccinazione; e il nostro personale religioso inizierà una campagna per incoraggiare le persone a vaccinarsi», ha detto il presidente dei vescovi indiani a «Vatican News». Secondo l’emittente vaticana, molte diocesi indiane si sono at- tivate mettendo in campo anche metodi innovativi per aiutare ad alleviare le sofferenze della gente: nei giorni dell’emergenza sanitaria, l’arcidiocesi di Banga- lore, nel Sud dell’India, ha reso disponibili le sue strutture adi- bendole a ospedali temporanei per i pazienti Covid. L’arcidiocesi ha inoltre attivato una linea te- lefonica di supporto per le vittime e i loro familiari, fornendo infor- mazioni sulla gestione domici- liare della malattia e sulla dispo- nibilità di posti letto e ossigeno. M.T. Consortium (Insacog), che per primo aveva sequenziato la va- riante B.1.617.2 del coronavirus, a febbraio. Non si sa se i risultati fossero stati trasmessi diretta- mente al premier Modi, ma è oramai chiaro che le autorità avevano deliberatamente sotto- valutato gli avvertimenti. Sebbene il rapporto non abbia ri- cevuto molta attenzione sui prin- cipali media indiani, la catastrofe della seconda ondata in India ha messo in luce le ombre dell’am- ministrazione Modi, ampiamente criticata - in India e all’estero - per la sua incapacità di preve- nire e arginare la pandemia. I principali media internazionali hanno infatti puntato il dito con- tro un esecutivo che ha creduto nel «miracolo indiano», e non si è premurato di contenere il disa- stro. Piuttosto, di minimizzarlo o negarlo. I VACCINI INDIANI Mentre scriviamo, dopo setti- mane di impennata, la curva dei contagi sembra essere final- mente in lieve flessione: un nuovo lockdown ha fatto rallen- tare la corsa della contagiosa va- riante indiana. Intanto, il piano vaccinale, appli- cato molto lentamente per mesi, sembra accelerare: l’India è il più grande produttore al mondo di vaccini e ne fabbrica due contro il coronavirus - Covaxin, di Bha- rat Biotech e Covishield, del Se- rum Institute of India -. Sono state somministrate 376 milioni di dosi, il numero più alto al mondo dopo Cina e Stati Uniti, * INDIA 30 agosto-settembre 2021 MC T rinity Care F oundation / F lickr com * I cristiani indiani durante la seconda ondata Perseguitati ma al servizio

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