Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021
Arte religiosa | Celti | Bretoni | Francia A MC 23 MC LONTANI DA PARIGI Dopo l’allontanamento dei nor- manni (939), il ducato di Breta- gna si mantenne virtualmente autonomo dal regno di Francia fino al 1547. Durante questo pe- riodo i duchi di Montfort, che am- ministrarono gran parte della re- gione, svilupparono un fiorente commercio di lino e tessuti con le isole britanniche, orientando l’economia della regione al di là della Manica piuttosto che verso l’esecrata Parigi. La ricchezza che ne seguì favorì sia le classi più povere che i feu- datari ripercuotendosi sulle par- rocchie. Il clero locale vide le en- trate finanziarie aumentare enor- memente in pochi decenni: i meno abbienti davano parte dei loro magri introiti come ringrazia- mento, mentre le famiglie più ric- che «si sdebitavano» della loro agiatezza su questa terra com- prando indulgenze per la vita dopo la morte. RECINTI PARROCCHIALI, PESTE E PROCESSIONI È da queste premesse che, a partire dal IX secolo, iniziarono a sorgere i «recinti parrocchiali», complessi architettonici cristiani (chiesa, cappella, cimitero, ossa- rio) chiusi. Il primo fu quello di La Martyre, nel dipartimento di Fini- stère, ma ben presto ne segui- rono altri scatenando una com- petizione che si prolungò nei successivi sei secoli. Le parroc- chie chiamavano i migliori ar- chitetti e scultori per avere le enclos più belle e presti- giose in grado di richiamare fedeli da tutta la Bretagna. In un’epoca in cui la manipo- lazione del denaro era vista con sospetto, le enclos pa- roissiaux servivano anche a separare fisicamente le atti- vità commerciali (le fiere, i mercati, le compravendite) dalla vita religiosa. Le bar- riere così create impedivano la mescolanza tra il mondo sacro e quello mondano e, non ultimo, ostacolavano l’accesso agli animali. I primi recinti comprende- vano solo la chiesa e il cimi- tero. Non dimentichiamo che i villaggi erano formati al massimo da poche decine di famiglie e quindi, almeno nei primi de- cenni, il terreno occupato dal camposanto non aveva neces- sità di grandi estensioni. Nel settembre 1347, dalle navi in porto a Marsiglia cominciò a diffondersi anche in Francia la peste nera che raggiunse la Bre- tagna alla fine dell’anno succes- sivo. Le guerre di successione in atto tra i conti di Blois e i duchi di Montfort favorirono la propaga- zione della pandemia che conti- nuò a falciare vite fino alla fine del secolo. La pestilenza non cessò del tutto, ma rispetto al re- sto dell’Europa, alla Bretagna venne in parte risparmiata l’eca- tombe: il batterio Yersinia pec- stis riuscì a essere confinato in alcune città grazie ad una severa politica di segregazione che salvò le campagne dal morbus pestiferus . Fu in questo periodo che iniziarono a divenire popo- lari i pardons , pellegrinaggi peni- tenziali (ancora oggi in uso), de- dicati a un particolare santo a cui chiedere una grazia, un favore o a cui semplicemente rendere grazie. Il collegamento alla peste di queste processioni è chiaro se si pensa che i santi più acclamati erano San Rocco e San Seba- stiano e i pardons partivano o ar- rivavano non presso le chiese, ma più spesso nei pressi di una fontana da dove sgorgava acqua pura di sorgente. Le fontane erano spesso considerate, as- sieme ai santi, dispensatrici di poteri purificatori capaci di allon- tanare le epidemie e di mondare dai peccati alla stregua del bat- tesimo cristiano. I recinti parrocchiali includevano la chiesa e il cimitero. "
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