Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021
sistema Cdp (Congresso per la democrazia e il progresso, il par- tito di Compaoré che ha regnato 27 anni, ndr ) che minacciano di preparare un’insurrezione contro questo governo, che è stato ac- quisito a sua volta dopo un solle- vamento popolare. Aspettiamo di vedere cosa fa- ranno. Dicono che il regime at- tuale è fallito. Il governo ha creato delle forze speciali, e loro dicono di essere contrari, che esisteva già il Rsp (Reggimento di sicurezza presidenziale, il corpo militare scelto che proteg- geva il presidente ed è stato ori- gine del colpo di stato del 2015, ndr ). Ma questo proteggeva un uomo e la sua famiglia e non la popolazione. Gli ex del Cdp di- cono che il governo deve dare le dimissioni, altrimenti loro lo cac- ceranno con la forza. Poi chie- dono che per la riconciliazione nazionale si faccia tornare Blaise Compaoré, che attualmente ha cambiato nome in Kouassi Kodjo, e vive in Costa d’Avorio». giore che dica, nel caso di suc- cesso, che cosa si farà, ecco che altri, più organizzati, possono ap- propriarsene. È quello che è ac- caduto qui con i militari, che hanno “recuperato” i risultati della rivolta. L’esercito è organiz- zato, ha potuto subito dire chi aveva preso il potere, mettere in piedi un sistema di sicurezza (per evitare derive, ndr ). Hanno pre- sentato un volto unico, mentre i partiti politici, che avevano man- dato via Compaoré, non sono riusciti a presentare una struttura e una visione unica del dopo in- surrezione. I militari stessi hanno messo in salvo il presidente de- posto, facendolo fuoriuscire dal paese in segretezza. Allo stesso tempo hanno utiliz- zato il linguaggio degli insorti e hanno preso le redini. Le con- traddizioni sono poi venute fuori con il colpo di stato del generale Dinederé (sventato da una suc- cessiva insurrezione, ndr ). Oggi assisto a un fenomeno che mi fa sorridere, ovvero gli ex del VERITÀ E GIUSTIZIA SUL PASSATO Facendo un passo indietro, in questo periodo si parla molto del processo contro i respon- sabili dell’uccisione di Tho- mas Sankara e dei suoi dodici compagni, quel 15 ottobre 1987. Lei come è coinvolto? «Tutti gli elementi d’indagine sono riuniti affinché il processo possa cominciare. Il giudice d’i- struzione, di grande compe- tenza, ha convocato molti testi- moni. Io stesso sono stato chia- mato a testimoniare e ho raccon- tato quello che so. Devo dire che nessuno, prima d’ora, mi aveva convocato su questo. Ci hanno accusato di tante cose, me e Sankara, ma nessuno mi aveva mai interrogato. Inoltre, il giudice d’istruzione, ha finalmente avuto accesso ai dos- sier francesi sul caso, che erano secretati. Qui tutti (gli avvocati, la famiglia, io stesso) pensano che il processo avrà luogo. Per questo chiediamo che il ter- A MC 19 agosto-settembre 2021 MC © Marco Bello
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