Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2021

Qui: il negozio dove vengono esposti i saponi naturali e i vestiti creati dalle allieve del corso di cucito del Grl . * Kwamokya quel progetto sa- rebbe decollato». Grl costruisce, quindi, delle compost toilet per un gruppo di 40 disabili di Kwa- mokya. «Per loro, andare in ba- gno era un grosso problema. Le latrine erano lontane ed era complicato raggiungerle. Cia- scuno, adesso, ha un bagno in casa. Noi andiamo da loro una volta a settimana per raccogliere il loro «oro», e gli diamo il cesto pulito indietro. Dopo un anno, possiamo vendere il concime a cinquemila scellini al chilo». UN’UNIVERSITÀ DOVE SPORCARSI LE MANI La conversazione con Patrick viene interrotta per l’ennesima volta da un nuovo visitatore. Manu, un rifugiato congolese, saluta Patrick, che ricambia il sa- luto col pugno chiuso. Poi si al- lontana col prototipo di sacco solare che purifica l’acqua in quattro ore, ricavato da bottiglie di plastica. Al Grl , le idee e le si- nergie sono molte e la voglia di offrire maggiori opportunità di la- voro ai giovani è il sogno più grande di Patrick. «Vorrei che il Grl diventasse un’università, ma non come quelle che cono- sciamo tutti. Vorrei che fosse un posto per tutti, anche per chi non ha soldi, nel quale sono neces- sarie solo la curiosità e la voglia di sporcarsi le mani. Un profes- sore universitario, che poco tempo fa è morto di Covid, mi ha donato dieci ettari di terreno da utilizzare per dieci anni. Questo è il secondo anno che non lo uso. Il mio sogno è di implemen- tare su scala maggiore quello che facciamo qui, creare un cen- tro di ricerca più grande dove in- segnare la pratica agli studenti che imparano solo la teoria, le “ Muzungu things ” (cose da bian- chi, nda )». La mamma di Patrick viene ad avvertirci che il pranzo è pronto. Si è sistemata con le pentole e i tavoli dentro il Grl perché l’affitto di un locale (tipo ristorante di strada) è troppo caro per lei. Nella pentola fumante sta cuci- nando il matoke , il frutto del pla- tano, avvolto nelle sue foglie. Di fianco a lei, svetta una pianta di marijuana rigogliosa e il contra- sto è immediato. Quasi leggen- domi nella mente, Patrick ri- sponde al mio sguardo divertito. «Sono un lavoratore sociale, ho a che fare con i giovani del ghetto. Questa è la ragione per cui fumo e per cui ho i dread- locks . Solo diventando come loro, i giovani si avvicinano e ti ascoltano. Solo così si è in grado di cambiarli. Io spiego loro che si può lavorare anche fumando». D’un tratto, vediamo i ragazzi ac- calcarsi attorno al televisore e commentare le scene con tono indignato. Il telegiornale mostra le immagini appena riprese dell’attentato contro il ministro del Lavoro e dei trasporti. Ka- tumba è sopravvissuto all’at- tacco, ma gli assassini hanno uc- ciso la figlia e l’autista. Patrick scuote la testa amareggiato. «Sento che devo entrare in poli- tica, questo sentimento cresce ogni giorno dentro di me. Tra qualche anno chiamerò i media per dire che sto arrivando. Bobi Wine mi ha ispirato, ma non è quella la mia motivazione princi- pale. Io so che qui in Uganda en- trare in politica equivale a mo- rire. Non voglio abbandonare i miei figli (si riferisce ai giovani del centro, ndr ). Ma mi stanno provocando. E sento che le per- sone voterebbero per me, anche se non sono un uomo ricco, ma la gente mi conosce. Se Bobi Wine non vince nei prossimi anni, allora quando questo presi- dente morirà, ci proverò». Amarilli Varesio * UGANDA 14 agosto-settembre 2021 MC " Sono un lavoratore sociale. Ho a che fare con i giovani del ghetto.

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